Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Nel Paese degli Zulu II Nel numero di gennaio del Ponte, pp. 134-36, detti notizie del contrasto fra la maggioranza dei consiglieri comunali di Alezio (provincia di Lecce), che non vucl saperne del sindaco, e il sindaco che non vuol andarsene via; mentre il prefetto lascia che il sindaco faccia come gli pare e piace, il ministro degli Interni "dopo ponderato esame," scopre, il 2 luglio 1955, che la riunione del Consiglio, nella quale era stata votata la revoca del sin• daco, era illegale, dato che fra quella del 25 agosto e quella del 2 settembre 1954 mancavano gli otto giorni "pieni e liberi" voluti dalla legge, e quindi che la seduta era illegale. Ci mise dieci mesi a scoprire che fra il 25 agosto e il 2 settembre 1954 erano trascorsi otto giorni, ma l'ultimo giorno non era stato di ventiquattro ore precise. La storia non finisce qui. Due deputati del PSI presentano una interrogazione al mm1stro degli Interni per domandare non perché il sullodato ministro ci abbia messo dieci mesi per scoprire che erano mancate alcune ore al 2 settembre 1954 perché scoccasse l'ora fatidica degli otto giorni "pieni e liberi," ma se, per caso, mantenere il comune di Alezio nelle condizioni anormali in cui stava da due anni e mezzo, non significasse "voler tentare di creare condizioni piu favorevoli ad un determinato partito [quale?] per le prossime consultazioni elettorali amministrative." Sono domande queste che si fanno fra persone per bene? Il ministro Tambroni2 ha risposto, in data 21 gennaio 1956, che la situazione dell'amministrazione comunale di Alezio "viene attentamente I seguita per quegli interventi che dovessero ritenersi necessari per superare la crisi." Il ministro ha additato una prova di questa attenzione nel fatto che "la tardiva comunicazione da parte del prefetto di tale illegalità [avere insistito nella revoca del sindaco prima che fossero trascorse precise tutte le ore degli otto giorni sacramentali] è stata determinata dalla necessità di non pregiudicare i tentativi in corso per risolvere la crisi." Del resto, le "disposizioni urgenti non fissano alcun termine per l'esame della proposta di revoca del Consiglio comunale." Conclusione: il Consiglio comunale voti tutte le revoche di cui ha voglia, e il prefetto lascerà il sindaco al suo posto finché non è superata la crisi. Del resto, la maggioranza del Consiglio, dopo la comunicazione del luglio 1955, non ha preso nessuna iniziativa: che cosa pretende, dunque? Se avessero tenuto dopo il 2 luglio 1955 la seduta tenuta il 2 settembre 1954, gli otto famosi giorni sarebbero trascorsi da un bel po' di tempo, e il prefetto li avrebbe lasciati contare, dato che le disposizioni urgenti non lo obbligano a prendere in considerazione le proposte di revoca dei sindaci. In regime democratico-cristiano il ministro degli Interni e i prefetti sanno anche fare la burletta. 2 Tambroni Armatoli Fernando {1901-1%3), uomo politico democristiano, ministro degli Interni dal 1955 al 1959, presidente del Consiglio nel 1960. [N.d.C.] 955 Bibloteca Gino Bianco

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