Nel Paese degli Zulu1 I Cinque consiglieri comunali di Alezio (provincia di Lecce) hanno pubblicato una "lettera aperta,, al presidente della repubblica, al capo del Governo, al ministro degli Interni, a "tutti i senatori,,, a "tutti i deputati,,, a "tutti i direttori dei grandi quotidiani e riviste,, e a "tutti gli uomini pensosi delle sorti della democrazia e della libertà in Italia.,, Fenomeni di questo genere accadono solamente nell'Italia meridionale, perché qui - pare impossibile - ci sono sempre dei pazzi malinconici, i quali credono che la giustizia sia una cosa seria, presa sul serio dalle persone serie. Nell' Italia settentrionale lettere di quel genere non ne pubblica piu nessuno: là ormai hanno tutti raggiunto l'età del giudizio e sanno arrangiare le cose loro con maggiore sussidio di senso comune. Fra quei consiglieri comunali di Alezio, uno mi è personalmente conosciuto, come persona dabbene e credibile. Ecco di che si tratta. Il Consiglio comunale di Alezio è ridotto a diciotto consiglieri per la decadenza d'uno e la morte di un altro. Nella riunione consiliare del 3 luglio 1954 "undici,, consiglieri votano contro ogni proposta del sindaco perché ne vogliono le dimissioni, mentre sette sono soddisfatti di avere un sindaco come quello. I Il sindaco non si dimette. E l'autorità tutoria, o prefetto che dir si voglia, non trova sia il caso di intervenire come dovrebbe, dato che l' amministrazione del comune non può piu funzionare regolarmente. Allora gli undici consiglieri, che non vogliono saperne del sindaco, chiedono la riunione del Consiglio per proporre la revoca. Il Consiglio comunale dovrebbe esser convocato entro dieci giorni dalla richiesta di almeno un terzo dei consiglieri in carica: e in questo caso undici su diciotto consiglieri fanno piu della metà. Ma il sindaco resta come torre ferma. Scambi di lettere e telegrammi fra il prefetto, il presidente del Consiglio dei ministri e il vice presidente del medesimo Consiglio. Cosf, a furia di lettere e telegrammi, si arriva al 25 agosto 1954. Dieci consiglieri in prima convocazione votano per la revoca del sindaco e sette stanno col sindaco; in seconda convocazione, i consiglieri che votano per la revoca sono undici contro sette; in terza convocazione, 2 settembre 1954, sempre undici contro sette. Passa un giorno e passa l'altro, e il prefetto non si fa vivo. Chi è sem1 Da "Il Ponte," gennaio, aprile 1956, pp. 134-1.36,347-375, a firma "G. S.11 Riprodotto in Italia scombinata, cit., pp. 372-375. [N.d.C.] 953 Bibloteca Gino Bianco
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