Frammenti di t1ita italiana 2) Quel giornale murale è stato affisso dopo aver ottenuto il visto del signor questore di Firenze. Io presento all'illustre signor questore di Firenze la seguente rispettosa domanda: se dei comunisti gli chiedessero il visto su un giornale murale, in cui fosse affermato che Cesare Battisti fu impiccato da un boia che si chiamava Alcide De Gasperi, o che il ministro Scelba non può avere a tiro di mano una ragazza senza farle fare un figlio entro nove mesi, il sullodato illustrissimo signor questore darebbe l'autorizzazione? Ebbene, il comunista Giuseppe Di Vittorio2 non ha diritto di essere rispettato nel suo onore non meno di De Gasperi bonanima, e di Scelba, che Dio gli dia cent'anni di buona salute? Se vi fosse in Italia libertà di stampa incondizionata, cioè se ognuno potesse appiccicare sui muri i giornali murali che meglio crede, il questore di Firenze non ci entrerebbe né punto né poco. Nel caso in questione penseremmo noi, amici di Carlo e Nello Rosselli, o penserebbe Di Vittorio, a mettere le cose a posto, sebbene noi non si disponga dei milioni americani per tappezzare le mura di Firenze con manifesti, ognuno dei quali deve costare almeno un migliaio di lire: faremmo quello che potremmo, confidando nel buon senso dei fiorentini. Ma in Italia la libertà di affissione non c'è; il Questore deve dare il suo visto ai giornali murali. Domando quindi all'illustrissimo questore di Firenze, e a chi sta sopra di lui: dato che il sullodato questore non darebbe il visto a un giornale murale che accusasse, putacaso, Pio XII di essere stato pagato da Hitler quando era nunzio a Monaco, può lo stesso questore dare il visto a un giornale murale, in cui Giuseppe Di Vittorio è accusato di essere il mandante di un assassinio? Dobbiamo abituarci a questo genere di discriminazioni sotto la democrazia - democrazia - democrazia, oggi felicemente regnante in Italia? Ho aspettato che qualcuno protestasse prima di me e mi risparmiasse la fatica di scrivere questa lettera. Ma visto che nessuno si muove, consenti, caro Pannunzio, che almeno su Il Mondo qualcuno dia segno di vita. Affezionatissimo. Oggi a te, domani a me1 Il Primo ministro polacco (il cui nome non sto a stampare perché, tanto, non servirebbe a niente) ha spiegato il 13 agosto in una conferenza sta1npa (siamo in un periodo di "distensione") la ragione per la quale il primate di Polonia, cardinale Wyszinski, non può essere liberato dalle "re2 Di Vittorio Giuseppe (1892-1957), uomo politico comunista e organizzatore sindacale, dal 1945 alla morte segretario generale della CGIL. [N.d.C.] 1 Da "Il Ponte," ottobre 1955, pp. 1733-1734, a firma "G. S." [N.d.C.] 948 Bibloteca Gino Bianco
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