Il processo di padre Illuminato contrasto con il fatto che nessuna università ha mai avuto il coraggio di conferire una laurea ad honorem a don Minzoni, a Matteotti, a Gobetti, ad Amendola. Il coraggio lo hanno a questo mondo solo i bricconi, anche nelle . . ' . un1vers1tà. Il processodi padre Illuminata1 Apprendiamo da La Stampa che padre Illuminato, processato e riprocessato, condannato e ricondannato sotto accusa d'aver partecipato ad ammazzamenti di partigiani, anzi di averne ammazzato uno con le sue proprie medesime mani, è stato riprocessato e ricondannato alle Assise di Chiavari. Quel che interessa nel processo di Chiavari, è l'atteggiamento del Pubblico ministero. Quest'integerrimo magistrato, messo innanzi a prove che sfondavano gli occhi, ha dovuto proporre che la condanna a 20 anni di galera, precedentemente riportata e sempre annullata, fosse confermata. Ma ha fatto quella proposta, confessando alla giuria che non era proprio matematicamente sicuro che fosse il caso di confermarla. 4 vvegnaché, se si fosse trattato di un giudizio in primo grado o in appello, e di una revisione, nella quale bisogna o confermare o cancellare senz'altro la sentenza precedente, avrebbe proposto l'assoluzione per insufficienza di prove; ma i giurati in camera di consiglio potevano fare a modo loro, ed assolvere il frate. Avvegnaché, si doveva giudicare "un sacerdote, un uomo che per sua libera scelta deve essere portato alla carità, alla bontà, alla mansuetudine." Possibile per un uomo siffatto commettere delitti che chiamano trent'anni di galera? "Come si può dire in tutta tranquillità che questo sacerdote abbia sparato contro un'altra creatura di Dio? C'è un abisso tra la parola assassino e la parola sacerdote." E le prove, signor nostro colendissimo, le prove non servono a niente, quando si tratti di un sacerdote? Certo "bisogna vedere come le testimonianze lo hanno dipinto, come padre Illuminato esce dal processo." Ora sta il fatto che padre Illuminato è uscito dal processo in veste tale che il pubblico ministero "gli augura di tutto cuore di essere intimamente diverso da quello che a noi è apparso." "Non aveva bisogno per fare la sua opera di amore di iscriversi al fascio repubblichino." "Ebbe mansuetudine e carità francescana," quando il padre di uno destinato alla fucilazione e la sorella di un altro andarono a chiedergli pietà? "È sempre spiacevole parlar male del proprio simile." (Il mestiere del .pubblico ministero non è precisamente 1 Da "Il Ponte," maggio 1955, pp. 741-742, a firma "G. S." [N.d.C.] 945 Bibloteca Gino Bianco
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