Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Wilhelm Ellenbogen fare lo scavezzacollo come Battisti, rimase in Austria a difendere !'"Italianità" grazie all'influenza di cui godeva presso il Governo per la sua fedeltà austriacante. E nel nuovo regime politico del Trentino, tutti i vecchi uomini, capitanati dall'ineffabile "liberale nazionale barone Malfatti "6 si ripresenteranno a rioccupare i loro vecchi posti; e magari qualcuno di essi tenterà di occupare il posto lasciato libero da Battisti, cantando la solita canzone della concordia fra il ciuco e il ciucaio: io sarò il ciucaio e tu sarai il ciuco. Ora, a una immoralità di questo genere, gli elementi democratici del Trentino dovranno opporsi; riprendano immediatamente l'opera di Battisti. E la democrazia italiana dovrà aiutare nel nuovo lavoro la democrazia della nuova regione, come già clericali e liberali si preparano a fare altrettanto per i loro simili. Ma affinché la democrazia possa compiere i suoi nuovi doveri, è necessario che essa non dimentichi nulla del passato, e non permetta agli altri di mutilarlo o di falsificarlo. È chiaro? Wilhelm Ellenbogen1 È morto, a ottan,tott'anni, a New York. Appartenne a quella generazione di socialisti, che si formò fra il 1880 e il 1900. Non fu una stella di prima grandezza. Fu uno di quei modesti uomini di fede, che tennero insieme le moltitudini del movimento socialista europeo, finché il bolscevismo russo, dopo la Prima guerra mondiale, non le spezzò in due fazioni nemiche, aprendo la porta ovunque alle vittorie del nazionalismo e del fascismo. Era veramente europeo, come i migliori fra i socialisti austriaci, che quando erano buoni erano veramente i migliori d'Europa. Si trovava a casa propria nella Firenze del Quattrocento, come nella musica di Bach, come in una discussione su materie economiche o sulla storia delle religioni. Ellenbogen parlava bene l'italiano e adorava l'Italia - quel che c'è stato sempre di buono in Italia. Non aspettò di vedere il fascismo lavorare sotto i suoi occhi in Austria per capire quello che era il fascismo italiano. Non disse mai la scempiaggine cosf comune fra i "compagni" austriaci e tedeschi, secondo i quali il fascismo era naturale in un popolo come l'italiano 6 Malfatti Valeriano (1850-1931), ingegnere, deputato liberale di Rovereto, presidente della Unione parlamentare italiana, dal 1920 senatore del regno. [N.d.C.] 1 Da "Il Ponte," maggio 1951, pp. 555-556, a firma "G. S." Ellenbogen Wilhelm (1863-1951), medico e musicologo, dirigente socialdemocratico austriaco, sottosegretario al Commercio dal 1919 al 1920, fu incaricato dei rapporti con i socialisti italiani sino al 1914. [N.d.C.] 89 BiblotecaGino Bianco

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