Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Frammenti di ·vita italiana immaginabili occupano, se non m'inganno, già sedici volumi. Dinanzi a tanti volumi non deve essere lecito osservare che egli è pratico, tecnico, enologo ed ogni cosa? Nel papa non si può dunque segnalare un enciclopedico? E se ad un prete - pardon, un cherubino, un serafino, un angelo benedetto del paradiso - si attribuisce la opinione, evidentemente assurda, che Cristo crocefisso è un delinquente comune, si vilipende con questo la religione dello Stato? In quale giorno pensieri e parole di questo genere sono diventati non solo discutibili, assurdi quanto volete, ma addirittura criminosi? Per essere deliziati con processi di questo genere dovevamo aspettare che dei "laici" diventassero ministri sotto la presidenza di Scelba? Oggi tocca agli anarchici. Domani toccherà ad altro "culturame," direbbe Scelba. Quanto ai "laici," essi oramai non corrono piu rischi. I privilegi f erroviari1 Dalla Tribuna del Mezzogiorno, quotidiano di Messina, 8 agosto 1954, si apprende che il cardinale Ruffini, arcivescovo di Palermo, andato a Messina per concludere un congresso eucaristico, fece l'ingresso nella stazione col rapido di Palermo, che recava agganciata una vettura speciale con a bordo il cardinale e il suo seguito; il cardinale fu accolto dagli squilli "regolamentari," passò in rassegna un picchetto armato della marina militare, e un folto gruppo di ufficiali e sottufficiali in rappresentanza delle forze armate di stanza a Messina. L'automobile del cardinale fu scortata da nove carabinieri motociclisti in alta uniforme. Non ricordo di avere mai letto che in altre città un cardinale sia stato ricevuto con cerimonie militari di questo genere. Che sia il principio di una procedura, che ha cominciato ad esser provata a Messina, e si estenderà a poco a poco nel resto d'Italia? Non abbiamo piu nessun re, ma ci abbiamo guadagnato parecchi cardinali? E quella vettura speciale è una dotazione permanente e gratuita del cardinal Ruffini, o fu pagata da lui come da qualunque altro privato? I vescovi furono gratificati da Mussolini 1 Da "Il Ponte," ottobre 1954, pp. 1689-1690, a firma "G. S." Segue questo breve commento di Piero Calamandrei: 1'Mio caro Salvemini, la spiegazione è molto semplice: l'art. 21 del trattato fra la Santa Sede e l'Italia (1-27 maggio 1929 n. 810) stabilisce che 'tutti i cardinali godono in Italia degli onori dovuti ai principi del sangue.' Non mi dire che siccome oggi ai 'principi del sangue' gli onori non sono piu 'dovuti' (se si deve credere alla Costituzione), cosi non sono piu dovuti, per relationem, neanche ai cardinali. Il ragionamento, per esser giusto, dev'esser fatto in un altro modo: siccome i 'principi del sangue' non ci sono piu, ma i cardinali ci sono sempre, ergo... Quando i principi del sangue ritorneranno, si dirà: tutti i principi del sangue godono in Italia degli onori dovuti ai cardinali: e tutto tornerà a posto." [N.d.C.] 940 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==