Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

frammenti :di ·vita italiana v1S1onepaurosa della situazione delle scuole primarie. Tre sole province italiane hanno compiuto interamente il loro dovere, e le ricordiamo a titolo di onore: Novara, Vercelli e Cremona, e possiamo anche aggiungere a questa triade Aosta, a cui mancano due sole aule. Il Settentrione, amministrativamente piu progredito, manca del 22% del suo fabbisogno, meno cioè di un quarto (il 44% nella provincia di Venezia e il 45,4 ~ quella di ForH). Nell'Italia centrale si sale rapidamente al 46,2% con delle punte d1 64,5% per Massa Carrara e di 68,9%, quasi 69 per Frosinone. Nel Mezzogiorno le percentuali sono ancora piu alte: cioè si sale al 59,4% di aule mancanti sul fabbisogno totale, con la punta piu alta di tutta Italia, cioè il 72,7% ad Avellino. Infine nelle isole abbiamo una media di 58,3, con punte di 70,1 per la provincia di Sassari e di 70,3 per la provincia di Nuoro. Se si considera - come fa osservare il direttore dell'edilizia scolastica - che spesso nel Sud d'Italia furono dichiarati adatti veri e propri locali di fortuna reperiti presso case e casupole di private abitazioni e sprovviste • di ogni requisito rudimentale, bisogna concludere che il per cento generale delle aule mancanti al Mezzogiorno in rapporto al fabbisogno deve salire al 63-65%. E posso confortare queste osservazioni del direttore generale dell'edilizia scolastica con le mie personali: a Cosenza., per esempio, su 687 aule dichiarate adatte, solo 112 sono fornite di gabinetti, e qua.li gabinetti! Altri casi obbrobriosi si possono ammirare nel discorso di Zanotti-Bianco, che andrebbe tutto riportato, e sul quale la stampa quotidiana ha fatto la congiura del silenzio. Che fare? Zanotti ha osservato che tutte le leggi per l'edilizia scolastica hanno carattere integrativo: cioè l'onere della costruzione spetta al comune; il comune assume il peso dell'ammortamento del mutuo contratto con la Cassa depositi e prestiti, e lo Stato concorre con il pagamento degli interessi. Questo principio è ripetuto anche nell'ultima legge dell'onorevole Tupini. 3 Ma con esso sono esclusi dal beneficio degli edifici scolastici proprio i comuni piu bisognosi e piu poveri d'Italia, quei comuni cioè che sono nella impossibilità di assumere il peso di un prestito per l'edilizia scolastica, perché sono in istato di perpetua situazione fallimentare e non possono coprire le spese obbligatorie. Su 1.500 mutui concessi nel trentennio 18781909, soli. 217 concernevano l'Italia meridionale e le isole, cioè alcune delle loro maggiori città. Aggiungerò, a quanto ha detto Zanotti, che in un comune della provincia di Bari un edifizio grandioso (altra malattia italica: la grandiosità), costruito per le scuole elementari, fu subito utilizzato per accasarvi il ginnasio-liceo, naturalmente d'accordo con il Ministero della pubblica istruzione. All'ostacolo fondamentale della impotenza finanziaria, se ne aggiungono altri di secondo grado, che Zanotti enumera in un discorso tutto pieno di cose, che non so quanti gusterebbero in questo paese, in cui le girandole oratorie, vuote di qualunque contenuto concreto, sono il pasto politico costante degli oratori e dei giornalisti. Zanotti conclude il discorso proponendo un ordine del giorno, firmato da senatori di ogni settore, col quale il ministro è invitato a presentare urgentemente una legge per la quale lo Stato si assuma direttamente l'onere 3 Tupini Umberto (1889-1973), uomo politico democristiano, deputato, senatore dal 1948, fu ministro dei Lavori pubblici nei gabinetti De Gasperi dal 1947 al 1950, e sindaco di Roma dal 1955 al 1958. [N.d.C.] 926 BiblotecaGino Bianco

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