Frammenu di vita italiana benissimo che quel veto non poteva avere che una funzione sosp~nsiva: la Camera e il Senato potevano riconfermare senz'altro le proprie decisioni, e cosf l'uscio sarebbe stato rimesso nei gangheri. La Camera e il Senato non hanno osato rimettere l'uscio nei gangheri. Hanno solamente "prorogati" i diritti casuali "non oltre il luglio 1954." L'astrologo, che aveva promesso al re di Egitto di educare una capra a parlare come un uomo, domandò venti anni di tempo per condurre a termine l'educazione: in quei vent'anni o il re, o la capra, o l'astrologo sarebbero morti. Ai nostri deputati e senatori non occorrono vent'anni di tempo: prevedono che nei prossimi sei mesi qualche chiodo nuovo caccerà via il chiodo antico, che cioè - pasticci nuovi si accumuleranno sugli antichi in modo tale che nessuno ricorderà piu i casuali e l'obbligo di abolirli. E siccome, per abolire l'impegno assunto oggi, non ci sarebbe bisogno di nessuna legge, ma basterebbe mettere tutto nel dimenticatoio, Einaudi non avrebbe piu nessun veto da opporre a nessuna legge. Motivo per cui piu d'uno, in questo Paese, nel quale il conformismo ha preso il posto di tutte le virtu teologali e cardinali, dirà che Einaudi avrebbe fatto meglio a lasciar correre. Invece Einaudi ha insegnato a ognuno di noi quel che dobbiamo fare quando ci troviamo innanzi a qualcosa che non va: dire no, senz'altro, avvenga poi quel che vuole avvenire. A ciascuno le proprie responsabilità. Einaudi fece il proprio dovere, gli altri facessero il loro se erano capaci di farlo; e se non ne erano capaci, peggio per loro. Oportet ut eveniant scandala. Bravo Einaudi. Pensioni di guerra1 I giornali del 3 gennaio [ 1954] hanno dato la notizia che su 883.791 domande presentate per pensioni militari e infortuni civili dipendenti dalla guerra del 1940-'45, ne restano ancora da esaminare 371 mila. Dopo otto anni dalla fine della guerra piu di un terzo delle domande presentate sono ancora da esaminare! Sono 371 mila disgraziati che aspettano da otto anni una elemosina che non arriva: vedove, storpi, malati, bambini, vecchi: 371 mila persone che avranno speso chissà quanto per farsi aiutare nel disbrigo della propria pratica, da un intermediario, magari da un truffatore. Quanti impiegati lavorano al Sottosegretariato per le pensioni di guerra? Quante pratiche al· giorno ha esaminato e concluso ciascuno di 1 Da "Critica sociale," 20 gennaio 1954, pp. 23-24, a firma "Gaetano Salvemini." [N.d.C.] 924 BiblotecaGino Bianco
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