Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Pasqua/,e Villari Guardate un poco i nostri partiti - scrive nel 1870 -· come sono indulgenti su ciò che costituisce la sostanza stessa dell'umana coscienza e anche sull'ingegno, purché le loro convinzioni e le loro convenzioni siano rispettate. Vogliono il colore, vogliono il voto e transigono sull'uomo. Una volta entrato in questa Chiesa, voi dovete giurare il Sillabo, e rispettarne le regole. Se un momento d'impazienza vi piglia, guaii Udite subito sussurrare la parola immorale! tanto piu facile a pronunziarsi, quanto minore importanza si pone sul valore della condanna. Ma se avete l'arte finissima di serbare intatto il colore, e mutare ogni giorno avviso sulle centomila questioni di morale o politica, che non sono nel Sillabo, ma sono nella vita, e, avendo l'aria di proteggere o far paura a tutti i ministri presenti, passati o futuri, vi costituite pianeta errante intorno ad essi, e ne cavate invisibili favori e potere; voi potete essere un uomo spregevole agli occhi dei piu modesti mortali; ma sarete puro d'ogni macchia in faccia agli amici politici. Che se nelle vostre continue mutazioni saprete lusi.Q.gar sempre le mutabili passioni del partito, voi sarete insino alla fine portati in palma di mano, sebbene non riusciate ad altro che a discreditarlo e scomporlo. Voi potete anche essere una specie, direi quasi, di bonne à tout faire, metter le mani in tutto, mescolarvi di tutto quel che sapete e che non sapete, sciupando cosi, con gli affari del paese, le vostre forze, l'ingegno e il cuore. Non monta nulla, ciò non vi nuoce. Vi nuocerà piuttosto l'esservi occupato d'una cosa sola e mirare a quella [ ...]. Pure è strano davvero, che questi partiti, i quali circondano i loro adepti di tanti vincoli e sono cosl rigidi, non sanno precisamente quello che essi vogliono, o almeno, mutano assai spesso le loro idee, credendosi obbligati a dire sempre il contrario di ciò che dicono gli avversari. Se la destra vuole armare, è di regola che la sinistra citi l'America; ma se vuole armare la sinistra, allora la destra deve avere urgente bisogno di economie. E cosi andate discorrendo. Io non voglio gli ordini religiosi e per certi politici sarò un matto; ma se domani il partito decide di votarne l'abolizione, toccherà allora a voi che li volevate salvare, di votare con me; altrimenti il partito si esautora. Se vi viene voglia di tener duro, v'abbandonano anche gli amici che pensano come voi, e vi deridono i nemici. Nessuno piu di me comprende la necessità della disciplina, che manca purtroppo agl'Italiani. Ma v'è negli eserciti una disciplina, che nasce solo dai regolamenti, e ve n'è un'altra che nasce principalmente dal patriottismo. Cos} ~•è nei partiti una disciplina, che ci guida sopra un programma netto e chiaro di principi in cui si ha fede, che si sostengono in comune, e a questo io credo. L'obbedienza cieca è allora libertà piena, che forma i caratteri, promuove e non sopprime l'indipendenza personale, forza vera dei popoli liberi. Ma che debbo io pensare, quando vedo che voi vi combattete con tanto ardore, anche se volete la stessa cosa, e discutete solamente per sapere chi di voi è stato il primo a volerla? Può crescere il numero, può crescere l'automatica disciplina; ma scemerà la forza: questa può esser rettorica politica, può essere guerra civile; non è lotta parlamentare, non è lotta feconda di libertà.7 Chi parla cosf d~i partiti, è condannato a trovarsi isolato e inquieto in qualunque partito. I suoi amici vedranno in lui piuttosto un ingombro che un aiuto. Gli sarà piu facile essere onorato che ascoltato. Non è un uomo politico. Può essere uno scrittore politico. 5. Il problema meridionale e il problema sociale E fu senza dubbio un nobilissimo scrittore politico, continuando, ariche in questa forma di attività, durante la seconda metà del secolo XIX, e adattandola ai nuovi tempi, la tradizion~ del nostro Risorgimento. 1 La guerra presente e l'Italia, Barbera, Firenze 1870, pp. 36-40. 71 Bibloteca Gino Bianco

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