Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni possibili soggetti di studio, lo storico deve scegliere di preferenza quelli, i cui resultati possano meglio contribuire al progresso della coltura politica del proprio paese. Questa preoccupazione pratica, ereditata dal pensiero del Risorgimento, mentre, associata alle innate attitudini sintetiche, salvò il Villari dal pericolo di diventare, anche lui, come tanti suoi contemporanei, un semplice erudito, non poteva non costituire una insidia assai pericolosa per l'opera dello storico. Lo storico deve certamente essere guidato, nella scelta degli argomenti, a cui vuole applicare la sua curiosità, da un saldo sentimento della funzione dei suoi studi nell'insieme delle scienze morali, e della funzione delle scienze morali nella coltura politica moderna: ed è merito del Villari aver mantenuto alto questo principio con la teoria e con la pratica, quando era generalmente discreditato. Ma non appena lo storico sia stato condotto, dalle preoccupazioni morali del suo tempo, a scegliere un de- . terminato soggetto per le sue ricerche, da quel momento in poi i doveri del metodo critico devono dominare sovrani, e non consentono piu l'intervento di nessun principio morale, salvo quello del piu assoluto ossequio alla verità. Lo storico non deve né condannare né assolvere, deve semplicemente spiegare; il suo ufficio si riduce tutto a risolvere il problema, diciam cosf, quantitativo, di incatenare logicamente i fatti in un sistema di concomitanze e di causalità. Se non avrà risoluto obiettivamente questo problema, il suo lavoro non raggiungerà né un valore scientifico né una utilità pratica. Se non che quello stesso interesse politico, o religioso, o sociale, che ha orientato lo storico nella scelta dell'argomento, e ne sostiene il fervore nella fatica della ricerca, dell'esame, del coordinamento e della elaborazione letteraria del materiale, quello stesso interesse minaccia continuamente di sviarlo dal freddo lavoro critico, lo tenta a sostituire la valutazione morale alla spiegazione storica, può turbare piu o meno profondamente la stessa spiegazione storica. Il Villari sa benissimo anche lui che il lavoro critico non tollera pregiudiziali morali, che lo storico non è un professore di costumi, addetto a ricercare 11elpassato esempi buoni o cattivi da raccomandare alla ammirazione o alla esecrazione dei posteri. Ma la teoria non è cosf penetrata nel suo spirito, da imprimere costantemente al suo lavoro un indirizzo risoluto e rettilineo. 2. Le opere storiche Osserviamolo, infatti, nella Storia di Gerolamo Savonarola.2 Dinanzi alla tragica figura di questo mistico medioevale e moralista eroico, sba2 L'ottimo profilo di FRANCESCO BALDASSERONI, Pasquale Villari, Tip. Galileiana, 1907, mi dispensa da ogni necessità di sistematiche notizie biografiche e bibliografiche. 60 BiblotecaGino Bianco

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