Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Fra storia e politica solidare di piu in piu le buone relazioni esistenti fra 1 due Paesi e di assicurare il loro sviluppo. Questa dichiarazione italiana fu comunicata da Delcassé alla Camera francese nella seduta del 3 luglio 1902, nella seguente forn1a: Le dichiarazioni, che ci sono state fatte, ci hanno permesso di acquistare la certezza che la politica dell'Italia, per effetto delle sue alleanze, non è diretta, né direttamente né indirettamente contro la Francia; essa non potrebbe in nessun caso comportare una minaccia per noi, né sotto forma diplomatica, né per via di protocolli o di stipulazioni militari internazionali, e in nessun caso e sotto nessuna forma, l'Italia può diventare lo strumento o l'ausiliaria di una aggressione contro il nostro Paese. Il Governo tedesco e il Governo austro-ungarico, i cui plenipotenziari avevano firmato il nuovo trattato della Triplice il 29 giugno 1902, ratificarono le firme 1'8 luglio 1902, cioè cinque giorni dopo la dichiarazione di Delcassé: cioè non trovarono nulla da ridire sulla interpretazione, che il Governo italiano e il Governo francese davano della posizione dell'Italia nella Triplice. E il 1° novembre 1902, la comunicazione fatta il 4 giugno 1902 da Tornielli a Delcassé assumeva la forma di vero e proprio scambio di note. La nota italiana diceva: Nel caso in cui la Francia fosse oggetto di una aggressione diretta o indiretta da parte di una o piu potenze, l'Italia serberà una rigorosa neutralità. Lo stesso avverrà nei casi in cui la Francia in seguito ad una provocazione diretta si trovasse ridotta a prendere per la difesa del suo onore o della sua sicurezza l'iniziativa di una dichiarazione di guerra. In tale eventualità, il Governo della Repubblica dovrà comunicare in anticipazione la sua intenzione al Governo reale, che sarà in tal modo posto in grado di constatare se si tratta realmente di un caso di provocazione diretta. Per restare fedele allo spirito di amicizia che ha ispirato la presente dichiarazione, io sono autorizzato inoltre ad affermarvi che non esiste da parte dell'Italia e che non sarà concluso da essa alcun protocollo o strumento militare di o,-dine contrattuale internazionale, che sia in contrasto colla presente dichiarazione. Devo aggiungere che le dichiarazioni che precedono, essendo in rapporto cogli impegni internazionali attuali dell'Italia, il R. Governo intende che esse abbiano il loro pieno valore finclié l'Italia non avrà fatto sapere al Governo della Repubblica che questi impegni sono stati modificati. Queste ultime parole, che abbiamo messe in corsivo, possono, a prima vista, apparire poco chiare. Esse, infatti, si possono interpretare in due modi: 1) che la intesa amichevole italo-francese dovesse considerarsi parallela alla Triplice, e rimanere valida finché durava il trattato della Triplice; 2) che la intesa non avesse una durata predeterminata, ma potesse essere disdetta daJ. Governo italiano, da un momento all'altro, nel caso che gl'impegni fra l'Italia e le Potenze centrali assumessero nuova forma per consenso reciproco, anche prima della scadenza del trattato dell'8 luglio 1902. Ma la prima interpretazione è la sola possibile: infatti sarebbe stato assurdo che il Governo francese si acquetasse ad una promessa di amicizia e di neutralità, che potesse essere revocata da un momento all'altro, e che perciò non avesse in realtà nessun valore impegnativo. Intesa italo-francese 238 Bibloteca Gino Bianco

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