Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Intorno al "libro giallo" francese Questo il fatto agevolmente accertabile. - Come spiegarlo? - Malagodi riferf a Ferrero e Ferrero riferf a me, che l'ambasciata tedesca pagava alla Tribuna un sussidio perché riproducesse quelle insolenze francesi contro l'Italia. Su questo punto è difficile, se non impossibile, "risalire alle fonti." Occorrerebbe poter consultare le note dei pagamenti che il Governo tedesco faceva ai giornali amici, in Italia e fuori. Si può forse pensare che l'ambasciata tedesca rimborsasse alla Tribuna le spese di quelle corrispondenze telegrafiche da Parigi, che veramente non meritavano tanta spesa e l'onore che ottenevano a Roma. Eppoi, un quotidiano non è un uomo solo: è un complesso di uomini dei quali ognuno ha personalità propria, e spesso la mano destra non sa quel che fa la sinistra. Gli sbruffi potevano andare all'" Jacopo" di Parigi, e a qualche suo associato nella redazione romana. Il direttore, seguace di Crispi, era francofobo come Crispi, e quindi, senza sapere che c'era sotto denaro tedesco, non doveva trovare obiezioni a quella campagna che venne condotta sul giornale fra Parigi e Roma. In conclusione: il fatto affermato da Malagodi a Ferrero è reale, ma forse la spiegazione era ipotetica almeno... fino a un certo punto. Intorno al "libro giallo" francese1 Cinque giorni dopo che l'onorevole Nitti aveva rifiutato alla Camera italiana di impegnarsi alla pubblicazione di un Libro verde sulla neutralità, sulla guerra, sulle trattative della pace, il Governo francese ha pubblicato un Libro giallo di eccezionale valore per la storia dei rapporti franco-italiani. Da essi la intesa italo-francese del 1902 risulta chiarita, se non in tutti, in quasi tutti i suoi elementi fondamentali. Risulta, infatti, che il 4 giugno 1902 l'ambasciatore italiano Tornielli comunicava al ministro degli Esteri fr_ancese,Delcassé, a nome del ministro degli Esteri italiano, Prinetti, la dichiarazione che nel rinnovamento della Triplice alleanza non vi è nulla che sia direttamente o indirettamente aggressivo verso la Francia, nessun impegno che possa obbligare l'Italia in qualsiasi eventualità a prendere parte a una aggressione contro di essa, e infine nessuna stipulazione che minacci la sicurezza e la libertà della Francia. Prinetti desidera egualmente che si sappia che i protocolli di convenzione addizio-na/,e della Triplice Alleanza, di cui si è molto discusso negli ultimi tempi e che ne avrebbero alterato il carattere completamente difensivo o avrebbero addirittura un carattere aggressivo contro la Francia, non esistono affatto. Il ministro degli Esteri d'Italia esprime nello stesso tempo la sua ferma fiducia che queste comunicazioni abbiano per effetto di con1 Da "l'Unità," IX, n. 1, 1° gennaio 1920, a firma "G. Salvemini." [N.d.C.] 237 Bibloteca Gino Bianco

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