Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Recensione di "The Genius of ltaly" di L. Olschki trionfo avvenne dopo che la Controriforma aveva soffocato la libertà del pensiero religioso, filosofico e scientifico e le espressioni artistiche di quelle libertà. La vitalità intellettuale italiana, dopo che questi sbocchi le furono chiusi, straripò nella musica. Se si accetta la dottrina - e io per conto mio l'accetto - che il Rinascimento italiano cominciò a manifestarsi nei secoli dodicesimo e tredicesimo, assunse proporzioni gigantesche nei due secoli seguenti, e finf con un luminoso crepuscolo musicale nel Seicento e nel Settecento - la bellezza di sette secoli - si comprende perché Olschki abbia dedicato il grosso di questo Gem·o dell'Italia al genio italiano durante il Rinascimento. Pochi studiosi sono meglio di Olschki preparati a dipingere un quadro adeguato del Rinascimento italiano in tutte le sue manifestazioni. Olschki nacque in una famiglia coltissima in Firenze, dove suo padre, proprietario di una casa editrice e generoso mecenate, produsse libri e riviste storiche ed artistiche, e fu amico personale di molti fra i migliori scrittori inglesi della sua generazione. Olschki studiò al liceo Galileo di Firenze, ed io me lo ricordo ancora mio alunno H, nel 1900, coi calzoncini corti. Poi studiò all'università di Heidelberg e vi insegnò. Poi fu professore all'università di Roma. I suoi scritti in italiano, tedesco, francese, latino ed inglese coprono' le piu diverse forme della storia intellettuale italiana e francese dal1' alto Medioevo al Settecento. Oggi studia ... cinese all'università di Berkeley in California. Nessuna meraviglia se questo libro è fra i migliori che sieno usciti sul Rinascimento italiano dopo la grande opera di Burckhardt. Al lettore - che non è familiare con quello che si può dire il materiale grezzo della storia - molte affermazioni ed allusioni, fatte via facendo ma resultato di lungo pensiero, riesciranno oscure o passeranno inosservate. Ma a chi possiede le nozioni preliminari necessarie questo libro offre un quadro sintetico, intelligente e suggestivo dello sviluppo culturale dell'Italia, quando l'Italia gareggiò nobilmente con la Grecia classica. Le pagine su San Tommaso di Aquino, San Francesco e Giotto; su Dante, Petrarca e Boccaccio; sulla Firenze del Quattrocento e del Cinquecento; su la Controriforma; su Giordano Bruno e Galileo - uno degli eroi di Olschki - e finalmente quelle sulla musica dai primi vagiti alle sue glorie, sono modelli di dottrina, comprensione e vivacità. Un argomento cosf complesso no.Qpuò non provocare dubbi ad ogni passo, anche in chi come me concorda nelle teorie fondamentali di Olschki. Ma anche chi discuta non potrà non ammirare la forza e la originalità di questa bella sintesi storica. Due problemi che mi sono presenti allo spirito da molti anni rimangono per me insoluti dopo la lettura di questo libro - e non è colpa di Olschki se rimangono insoluti. Primo problema. - Come mai questo piccolç>territorio fiorentino, dopo avere prodotto dalla metà del secolo XIIl alla fine del secolo XVI una immensa costellazione di geni, da Dante a Giotto a Galileo, non produsse dopo Galileo nessun genio. La Controriforma può spiegare la sterilità del 227 Bibloteca-Gino Bianco

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