Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Fra storia e politica elemento indispensabile in ogni reggimento monarchico costituzionale; avrete forse gettati i germi d'una guerra civile tremenda. L'avere posto i re a direttori dell'impresa italiana ci ha tratti in fondo fino ad oggi. Perdio, ricadremo noi nei vecchi errori? attraverso tanto sangue di martiri sparso per questa Italia, che vogliamo liberare, torneremo ancora una volta al punto d'onde partimmo? torneremo al '21 ?8 Ma col passar degli anni i moderati crescevano e le illusioni dei democratici aumentavano; specialmente i tentativi insurrezionali fatti dai maz- · ziniani e riusciti a male scoraggiavano sempre piu gli adepti e accreditavano il programma e la tattica moderata. Rappresentante di questa nuova tendenza, che ritornava alla tattica del '21 e voleva le riforme legali e l'accordo dei popoli coi principi, fu l'abate Gioberti; la salita al pontificato di Pio IX, le prime riforme di questo papa, le riforme, a cui furono costretti per imitazione gli altri principi italiani, aumentarono enormemente in Italia nel '47 il credito dei moderati. Nel luglio del '47 il Mazzini resisteva ancora all'illusione, da cui erano stati presi già tanti altri democratici, e scriveva al Montanelli: "Andreste errato di molto, se credeste me e quelli che stanno con me intolleranti, esclusivi adoratori dei principi democratici repubblicani. Se oggi la maggioranza buona della nazione s'accentrasse intorno al papa o a un re e lo gridasse iniziatore de' suoi destini e questo papa e questo re li iniziasse davvero, io primo dimenticherei che questo re mi ha rapito il mio primo e migliore amico (Ruffini), che questo papa rappresenta un ricordo d'autorità contro la quale tutta l'anima mia si ribella; e accetterei la bandiera ch'egli mi offrisse e darei quel che mi avanzasse di vita e di sangue e persuaderei gli amici miei a far lo stesso. Bens1 dov'è questa bandiera? 119 Come si vede il Mazzini non crede all'opera né del papa né di Carlo Alberto; ma già comincia a dire: se essi volessero fare sul serio, io sarei con loro; e cos1 comincia già a contraddire a tutta la sua predicazione precedente, con la quale aveva sempre sostenuto esser impossibile che alcun principe italiano si mettesse sinceramente a capo del moto nazionale. Dopo un mese Mazzini cominciava già ad esser conquistato e 1'8 settembre '47 datava da Londra la famosa lettera a Pio IX, in cui invitava il papa a romperla col passato e a marciare risolutamente verso l'avvenire. Il Mazzini cercò in seguito, nel 1864, di spiegare questa sua lettera affer~ mando che egli non aveva fede nel papa, ma voleva nella lettera dimostrare che cosa il papa avrebbe dovuto operare e cosf far apparire a luce di sole tutte le manchevolezze della sua azione. Per altro sta il fatto che nella lettera non appare mai alcun segno di diffidenza dello scrittore verso Pio IX; inoltre la lettera fu spedita privatamente a Pio IX, e solo qualche mese dopo il Mazzini "consenti". che fosse pubblicata10 ; se la lettera doveva servire come critica indiretta contro il Papa, perché non fu pubblicata subito? La ipotesi piu probabile è che il Mazzini nel settembre '47 non aveva una 214 s MAzzINI, Opere, VII, pp. 147 sgg. 9 MAzzoo, Opere, VII, p. 155. 10 MAzzoo, Opere, VII, p. 159. BiblotecaGino Bianco

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