Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Scritti metodologici teologi ben si addice. De Maistre e De Bonald ne erano bene informati, e continuarono il libro di Daniele, Sant' Agostino e Bossuet. Le loro dottrine erano discutibili; ma erano chiare; cioè per poco che voi faceste attenzione a quello che dicevano, potevate capirli: cioè vedevate dove andavate e dove non andavate d'accordo con loro. I guai cominciaronff quando ci si misero i cosiddetti idealisti tedeschi. III I tedeschi, come Goethe osservava già a suo tempo, hanno la specialità di rendere oscure le questioni piu chiare e complicate le materie piu semplici. I teologi tedeschi dell'idealismo - pontefice massimo, Hegel - costruirono un catafalco di ibis redibis, che non ha l'eguale. Se dovessi dire di aver capito tutto quanto quel catafalco contiene, direi una bugia. Ma questo ho capito: che i teologi idealisti di qualsiasi marca - prehegeliana, hegeliana o posthegeliana - mettono una specie di punto di onore nel non definir mai le parole che usano, lasciandole suscettibili di interpretazioni molteplici, senza distinguere mai i significati gli uni dagli altri e dal significato tradizionale. Ne consegue che voi vi mettete in cammino con una data parola, che prendete nel significato tradizionale, ma ben presto vi trovate sperduto in un labirinto inestricabile, nel quale voi vedete che · il significato tradizionale è sparito, ma i significati succeduti a quello nessuno ve li definisce, senza pregiudizio dei casi in cui il significato tradizionale ricompare in concorrenza coi significati nuovi non definiti, e cosi la confusione diventa piu- confusa. Le teste dei teologi idealisti sono macchine per la fabbricazione del buio; filtri alla rovescia, in cui le idee entrano chiare ed escono confuse. Se fate loro una domanda, e se si degnano di rispondervi, finite col pan capire piu neanche la vostra domanda. La chiarezza è la .probità del pensiero: il filosofo idealista rifugge dalla chiarezza come dalla pestilenza. Galileo ha scritto: "Oscuramente possono parlar tutti; chiaramente, pochi." Vi sono insomma due specie di filosofi: a) quelli delle idee chiare e e distinte, come diceva Cartesio; b) quelli delle idee oscure e confuse. Quelli della categoria a) sono i passerotti dell'empirismo; e quelli della categoria b) sono le aquile della teologia idealista. Queste negano a quelli ogni attitudine a filosofare. Io, sebbene non abbia mai aspirato ad essere filosofo neanche passerotto, sospetto di essere imparentato coi passerotti dell'empirismo. Quando non capisco, mi sento bens1 umiliato per non capire, ma dopo aver cercato invano piu volte di capire, confesso di non capire. Invece le aquile dell'idealismo, quanto meno capiscono, tanto piu sono convinte di capire e tanto piu intensamente lavorano alla fabbrica del buio. 200 Bibloteca Gino Bianco

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