Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Che cos'è la coltura? le loro inesattezze e insufficienze, sono oggi il piu efficace e il piu economico mezzo di diffusione di varie cognizioni. · Guardate un momento dentro di voi; e pensate a tutte le nozioni d'igiene, di procedura legale, di storia internazionale, d'arte, qi scienza, ecc., che acquistate ogni giorno senz'alcuno sforzo leggendo un buon giornale. Anche se il vostro solo obietci.vo è di risolvere un rompicapo· di parole incrociate siete costretti a cercare un'ampia massa di informazioni; dovete consultare dizionarii ed enciclopedie; dovete ricorrere alla ·coltura dei vostri amici per aiutarvi ad interpretare metafore ed allusioni. Questi sono molti materiali nuovi che accrescono le vostre cognizioni. Nessuna scuola può impartire tutte le cognizioni che possono essere necessarie; utili o dilettevoli nella vita. Ciò che la scuola può dare è un piccolo numero di fatti e idee chiare e ben coordinate, capaci di servire d'intelaiatura per inquadrarvi le ulteriori esperienze della vita. Dopo che· abbiamo lasciato la scuola giungono a noi, giorno per giorno, nozioni inaspettate per rutto il corso della nostra vita. Queste nozioni inaspettate acquistano senso e valore soltanto se s'inquadrano nell'intelaiatura delle cognizioni acquistate a scuola. La scuola ci dà chiavi per aprire serrature e bussole, per guidarci sul mare della vita. Essa c'insegna a guardarci da aff,ermazioni inverosimili o false. Essa ci dà il senso della proporzione e della prospettiva. Essa prepara il nostro pensiero a ricevere a poco a poco le sementi che poi daranno frutti. Essa c'instilla il gusto di apprendere e la disciplina dello studio. Essa c'insegna il modo di apprendere da soli ogniqualvolta se ne presenti il bisogno o l'occasione. Se le nostre scuole non ci avessero dato questa disciplina intellettuale, le nozioni· eterogenee che nòì raccogliamo giorno per giorno nella vita pos~eriore rimarrebbero un materiale cosf indigeribile che non potrebbe mai essere assimilato. Esse sarebbero non coltura, ma briciole di parie sparpagliate ed inutili. Disgraziatamente l'istruzio~e si fonda troppo spesso sul pregiudizio c~e lo scolaro non imparerà mai niente nella sua vita dopo che avrà lasciato la scuola e che perciò egli deve imparare a scuola tuttociò che può essergli in qualche modo necessario o anche solo utile nella vita. ·t giornali ,sono pieni_di lagni sull'inefficacia delle scuole. Un giorno una qualche persona bene '_intenzionata si lamenta perché nelle scuole di una data città la storia di quella città non fa parte .del progra~ma .. Un altro gior!}Oun ·educatore prop0ne che nella scuola superiore i ragazzi è le ragazze .siano istruiti in scienza delle finanze, contabilità familiare, piani di ammortamento, imposte e governo. Un altro giorno ancora qualcuno si dispera perché ".i figli della nazione sono incapaci di governare" e perciò suggerisce che siano obbligati a -studiare sociologia, psicologia sociale e avvenimenti correnti. Un altro .gior- . no ci si dice che i ragazzi e le ragazze dovrebbero essere presi all'età di dieci anni e istruiti in aviazione fino a diciotto. Un altro giorno si levano grida di disperazione perché il 27% degli scolari non sanno "il numero delle chiese," il 43% non sanno "quanti giornali" ci sono e. soltanto un 189 Biblioteca Gino Bianco

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