Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Scritti metodologici tutte le parti possiamo misurare la povertà intellettuale e morale di quegli uomini famosi, induriti dall'abitudine, gelosi l'uno dell'altro e piu :disposti a sacrificare migliaia di vite umane che ad adottare un piano lil cui successo potesse essere attribuito ad altri. In tutti i documenti ora in corso di pubblicazione non sono i capi militari che fanno la miglior figura, ma gli uomini politici, che piu volte previdero i disastri provocati dalla crassa ostinazione dei capi militari, cercarono di riparare i loro errori e sopportarono agli occhi del pubblico il biasimo per quegli errori piuttosto che distruggere la fiducia del pubblico nei suoi capi militari. È molto probabile che abbia ragione Tolstoi quando sostiene nel suo grande romanzo Guerra e Pace che durante una battaglia nessuno dei capi - militari capisce che cosa sta succedendo finché all'improvviso una parte si rende conto di aver perduto e per conseguenza l'altra parte di aver vinto. Moltke - il capo dell'esercito germanico del 1866 e 1870 e non quello del 1914 - soleva dire che nessun capo di esercito può prevedere tutto ciò che può avvenire durante una campagna né può essere sicuro della vittoria. Egli deve scegliere un piano che, a suo avviso, offra il massimo numero di vantaggi e il minimo numero di pericoli e poi applicarlo risolutamente, sfruttandone tutti i vantaggi e traendo il miglior partito possibile dai suoi difetti, pronto ad abbandonarlo se alla sua mente si presenti un nuovo piano che un altro calcolo sommario gli faccia ritenere preferibile a'1 primo. Tutto ciò si riassume nell'affermazione che un capo di esercito dev'essere un uomo molto abile, il che avviene di rado. A questo punto la "fabbrica di nebbia" si metterebbe all'opera e, poiché l'" arte" è una specie di cestino da rifiuti in cui si getta tutto ciò che non è scienza in senso stretto, ci si direbbe che, poiché una grande abilità non si può acquistare con mezzi scientifici, anche il capo dell'esercito è un " . " L' ff . bb 1 1 1 " " . artista. a ermaz10ne sare e esatta so o se a paro a arte m questo caso acql.listasse un significato del tutto diverso da quello che vi si accompagna quando diciamo che una poesia è un'opera d'arte. Le doti artistiche del poeta sono dd tutto diverse da quelle che sono necessarie quando si tratta di affrontare un problema pratico. In questo caso "arte" significa osservazione pronta, ardita iniziativa, accanita perseveranza, inclinazione al giuoco ed altre tendenze che non hanno niente a che fare né con la scienza né con l'arte. Esse rientrano nella categoria aristotelica delle attività pratiche. Noi siamo circondati da innumerevoli germi di possibili eventi. Alcuni germi si svilupperanno, i piu rimarranno sterili. Noi soliamo dire che questo dipende dal caso. Ma tutto ciò che avviene è la conseguenza necessaria di antecedenti indispensabili, i quali, a loro volta, sono conseguenza di altri antecedenti indispensabili. Noi abbiamo l'abitudine di applicare il termine "caso" non a ciò che avrebbe potuto non avvenire, ma a ciò che saremmo stati incapaci di prevedere prima che avvenisse. Caso è il concorso imprevedibile· di successioni causali imprevedibili. Quando l'imprevedibile avviene, allora noi ci rendiamo conto che ogni cosa ha 172 Bibloteca Gino Bianco

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