Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Stot'ia e scienza formazioni dalle fonti rimane lo stesso, perché lo spinto umano in tutte le circostanze lavora seguendo le stesse leggi del pensiero. Nel ricostruire il passato possiamo proporci due diversi scopi: possiamo limitarci ad accertare i fatti uno per uno, oppure possiamò chiederci se esista una connessione di causa ed effetto fra fatti precedenti e susseguenti. Fatti sconnessi non hanno alcun interesse di per se stessi. Essi sono nati tutti liberi ed uguali. I fatti cominciano ad acquistare un significato soltanto quando sono raggruppati in un sistema di causa ed effetto. Soltanto allora la conoscenza dà il suo contributo alla scienza. L'opera che si arresta all'accertamento di fatti isolati nel passato la chiamiamo erudizione e designiamo quali storici quegli studiosi che cercano di organizzare questi fatti secondo il principio di causalità. L'opera di Le Nain de Tillemont, che nel secolo decimosettimo raccolse diligentemente tutte le fonti d'informazione allora disponibili sugl'imperatori romani, scelse da esse i dati piu degni di fede, con tutte le necessarie precauzioni critiche, e quindi compilò · gli annali dell'impero romano, è un' opera di erudizione. Gibbon, che, utilizzando l'erudizione di Le Nain de Tillemont, descrisse le cause e le fasi della decadenza dell'impero romano, fu uno storico. L'erudizione prepara i mattoni per lo storico. Lo storico è l'architetto. Definite cosf l'erudizione e la storia, passiamo alla definizione delle scienze sociali. Dico "scienze sociali" poiché questo è il termine adottato dagli stessi cultori di questa materia per designare i loro studii. Ma l'argomento di questa discussione è precisamente se le scienze sociali siano o no in realtà delle scienze. Per il momento farò uso dei termini "scienze sociali" e "cultori di scienze sociali" in via provvisoria. Mentre sono in sospeso i risultati della nostra discussione, prego il lettore di porre con l'immaginazione un punto interrogativo fra parentesi dopo queste formule ogniqualvolta io le uso. La divisione fra storia e scienze sociali è generalmente considerata come una questione puramente di date. Lo storico è uno che si occupa dello studio di avvenimenti di cui non ci sono piu testimoni viventi, mentre il cultore di scienze sociali si occupa di avvenimenti contemporanei intorno ai quali può fare osservazioni personali dirette. Un libro sulla Rivoluzione francese è classificato storia, mentre uno sulla Rivoluzione russa del 1917 è generalmente considerato un contributo alle scienze sociali. Uno che studia l'organizzazione della famiglia nell'antica Roma è uno storico; uno che studia l'organizzazione della famiglia in una tribu di negri dei giorni nostri è éonsiderato un cultore di scienze sociali. Ad un'indagine piu approfondita questa concezione si rivela tuttavia non conforme ai fatti. Uno che studia avvenimenti contemporanei trae soltanto un'infinitesima parte delle sue informazioni dalla conoscenza personale immediata. La maggior parte del suo materiale gli viene dalla testimonianza di altri. Ogni testimone, morto o vivo, può aver commesso degli errori o aver avuto l'intenzione d'indurre 1n errore. Ogni testimonianza 137 Bibloteca Gino Bianco

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