Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Scritti metodologici nella tradizione orale e nella leggenda popolare. In tutti questi casi evidentemente lo storico, anche dopo aver criticato con tutti i sussidi della psicologia e della logica le singole testimonianze, deve sempre accontentarsi di una conoscenza piu o meno approssimativa, quando pure non qeve senz' altro dichiarare la propria ignoranza. Se non che le scienze storiche non sono le sole a dover spesso fondare le loro ricerche sul terreno malfermo della testimonianza: anche la psicofisica, che pur è una scienza naturale, si fonda quasi del tutto su questo terreno, perché la coscienza altrui non si può conoscere se non attraverso alle dichiarazioni del soggetto sen7iente; la stessa astronomia non avrebbe mai potuto costituirsi a scienza, se dei fenomeni celesti passati la memoria umana non avesse conservato e tramandato anche oralmente il ricordo; la teoria delle correnti atmosferiche ed oceaniche non avrebbe potuto mai esser costruita dal Maury, se questi non - si fosse fondato su un numero strabocchevole di fatti scomparsi ma testimoniati dagli spettatori diretti. Del resto, mettendo da parte questi casi non certo molto numerosi di scienze naturali fondantisi sulla osservazione indiretta, e prendendo in esame le sole scienze cosf dette di osservazione diretta, per esempio la fisica, la chimica, la fisiologia, è proprio vero che tutti i fatti, che esse studiano, noi possiamo conoscerli immediatamente, senza il bisogno di alcun intermediario piu o meno deformatore della immagine primitiva? Non sentiamo noi ad ogni passo in tutte le scienze naturali il bisogno di supplire all'insufficienza dei nostri sensi con degli strumenti piu o meno precisi, adoprando i quali badiamo sempre alle cause di errore che da essi possono derivare? Or che cosa è mai la testimonianza, se non una lente che ci permette di vedere fenomeni che la lontananza del tempo celerebbe altrimenti alla nostra vista; un registratore che ci serba traccia di fatti, ai quali ci è stato impossibile assistere in persona? È senza dubbio una lente tutt'altro che acromatica e simmetrica; è un registratore grossolano, non sempre fedele, che non si può maneggiare se non con grandi cure e che spesso con tutte le cure di questo mondo non funziona affatto. Ma tutto questo non vuol dire che nessun fatto storico può esser conosciuto, laddove tutti i fenomeni fisici restano inclusi nella zona luminosa della conoscenza; vuol dire solo che i fenomeni storici, come qualunque altra serie fenomenica, su cui si appunti la nostra attenzione, non ci possono esser noti tutti col medesimo grado di sicurezza, ma sfumano di mano in mano dalla luce della certezza, nel crepuscolo della probabilità, nella penombra della possibilità, nelle caligini dell'ignoranza completa. Certo dei fatti storici, essendo essi fatti umani e quindi in ultima analisi psicologici e morali, noi non possiamo conoscere, come dei fatti materiali la lunghezza, la larghezza, la superficie, il peso; ci manca spessissimo anche il modo di indicarne il numero preciso, come facciamo, col1'aiuto della statistica, per i fatti sociali contemporanei o da poco trascorsi; il piu delle volte quindi la conoscenza quantitativa di essi o ci sfugge del tutto o si lascia cogliere solo per via di approssimazione; e noi dobbiamo contentarci di analizzarli solo sotto il punto di vista qualitativo, fissare 122 BiblotecaGino Bianco

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