Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

La storia considerata come scienza e di luoghi, ricercate se vi sono in tutte degli elementi costanti, raccogliendo i quali voi possiate descrivere la famiglia umana all'infuori di ogni particolare determinazione di luogo e di tempo; se questi caratteri comuni li condensate in una formola breve e quasi portatile, la quale generalizzata vi dica che tutte le famiglie umane di tutti i tempi e di tutti i luoghi hanno avuto, hanno ed avranno quei determinati caratteri; in tutte queste operazioni voi andate al di là dei fatti, estraete da essi una legge: non fate piu opera di storico, ma di sociologo. È possibile ritrovare nei fatti storici passati e presenti dei caratteri comuni, i quali permettano la determinazione di leggi sociali non diverse dalle leggi fisiche? È questo un problema molto grave, dal quale dipende la costituzione scientifica della sociologia,4 ma che interessa solo indirettamente lo storico. Quando fosse dimostrato che non si può estrarre alcuna legge dai fatti sociali passati e presenti e che tutti gli sforzi dei sociologi per creare una scienza sono vani, la storia perderebbe senza dubbio nel pensiero moderno la funzione di base ad una scienza (la sociologia) che non esisterebbe piu, ma conserverebbe sempre il compito in alto grado interessante di rivelatrice della nostra discendenza; e basterebbe ad ogni modo questo fatto a giustificare l'attuale ardore di studi storici e a provocare le grandi discussioni intorno al carattere scientifico o artistico di essi. Ma da questa divisione di lavoro fra storia e sociologia, l'una scienza di fatti, l'altra scienza di leggi - divisione di lavoro, che esiste fra parecchie altre scienze5 - si vuole ricavare da moltissimi un formidabile argomento contro il carattere scientifico della storia. La scienza - dicono con lo Schopenhauer i negatori della storia come scienza, notevolissimo fra tutti il nostro Croce - la scienza non è I semplice raccolta e descrizione di fatti e di rapporti; essa è classificazione, riduzione dei fatti individui a sistema, determinazione di leggi e di concetti generali, che oltrepassano il fatto e lo dominano. "La materia della storia, invece, è il singolo nella sua singolarità e accidentalità, ciò che è una volta e poi non è piu per sempre, i fuggevoli intrecci di un mondo umano, che si muove come le nuvole in balfa del vento, ed è spesso da piccoli incidenti totalmente trasformato. "6 Ora - dice il Croce - "o si fa della scienza o si fa dell'arte. Sempre che si assume il particolare sotto il generale, si fa della scienza, sempre che si rappresenta il particolare come tale, si fa dell'arte. Ma noi abbiam visto che la storiografia non elabora 4 Un'idea esatta della questione si può avere leggendo VILLA, L'odierno sviluppo delle scienze storiche e sociali, in "Rivista italiana di sociologia," luglio 1898; CHIAPPELLI/ Sul m~todo delle scienze sociali, in "Rivista italiana di sociologia," settembre 1898; XÉNOPOL, Les sczences naturelles et l'histoire, in "Revue philosophique," ottobre 1900; e le discussioni del LAMPRECHTL,ACOMBEX, ÉNOPOLR, ICKERTnella "Revue de synthèse historique," I e II. Anche in quest'argomento ci sembra che gli affermatoti della inesistenza di leggi sociologiche attribuiscano alle leggi fisiche dei caratteri di assolutezza trascendentale, che non hanno mai posseduto; ~rciò! non ritrovando questi caratteri nelle leggi sociologiche, negano che esistano leggi soc1olog1che. 5 Cfr. DYLnmY, Einleitung in die Geisteswissenschaften, Duncker und Humblot, Leipzig 1883, e NAVILLE, Nouvelle classification des sciences,, Alcan, Paris 1901. 6 SCHOPENHAUER, citato da CROCE, Il concetto della storia, p. 31 sgg. 111 Bibloteca Gino Bianco

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