Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo b) Le organizzazioni gerarchizzate sono dannose. Una rivoluzione non è un campanello elettrico: il comitato centrale pigia il bottone e il campa– nello suona. Il comitato centrale smette di pigiare e il campanello smette di suonare. Una rivoluzione è una febbre che viene quando nessuno se l'a– spetta. Un bel giorno la gente che sembrava inerte, passiva, indifferente, inca– pace di muoversi, è messa in movimento da un fatto impreveduto. Chi non osava parlare, alza la voce. Chi faceva il gradasso si squaglia. Chi rifug– giva da ogni compagnia, va in cerca degli amici per domandare notizie, per sapere che cosa deve fare. Si leva un grido, vola una sassata. Parte un colpo di revolver. La tempesta si scatena. Non c'è stato nessun ordine di nessun comitato. Ve lo immaginate voi un comitato che si riunisce a Roma per deliberare se in questo momento c'è da tentare un colpo a Palermo o a Mi– lano? Anche ammesso che del comitato non faccia parte alcuna spia (ricor– darsi la regola che su dieci congiurati, almeno uno è spia), come fanno i padreterni del comitato a conoscere le condizioni degli animi nelle diffe– renti regioni d'Italia in quel preciso momento in cui essi deliberano o nel momento in cui arriveranno colà dove dovrebbero essere eseguiti gli ordini deliberati? Se non esiste nessun comitato di padreterni che si arroghi il diritto di far suonare al momento opportuno il campanello elettrico, e se la gente è avvezza all'idea che ognuno deve essere il comitato di se stesso, e deve muoversi di propria iniziativa sotto la propria responsabilità, allora può darsi che qualche cosa avvenga: forse che sf forse che no. Ma se esiste un comitato di padreterni e se la gente prende sul serio i padreterni e si cre– de obbligata ad aspettare "<lisciplinatamente" l'ordine dei padreterni, allo– ra è positivo che nessuno farà mai nulla, perché l'ordine non arriverà mai, o caso mai la gente farà degli spropositi perché l'ordine arriverà fuori pro– posito. L'attimo fuggente passerà certamente senza che nessuno pensi ad afferrarlo. e) Gli inconvenienti e i pericoli si moltiplicano quando i comitati centrali delle organizzazioni gerarchizzate hanno sede all'estero. Se c'è fra i lettori di questo mio articolo qualche persona che aspira a diventare il padreterno di una organizzazione capace di rivoluzionare dall'estero l'Ita– lia, io lo prego umilmente di sapermi dire che cosa precisamente egli co– nosce sullo stato d'animo degli antifascisti in Italia, nel momento preciso in cui egli legge queste mie parole. Supponga che proprio in questo mo– mento Mussolini crepi di un accidente, può dirmi l'aspirante padreterno rivoluzionario che cosa faranno in questo momento all'arrivo della notizia gli antifascisti delle differenti città d'Italia? Come può allora egli credersi capace di promuovere dall'estero un movimento rivoluzionario in Italia? Unico rimedio al malanno di partiti che, trasferitisi all'estero, hanno perduto il contatto col paese, è che le loro rispettive direzioni dichiarino uf- 292 BiblotecaGino Bianco

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