Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Gli esami I professori italiani stanno facendo precisamente il contrario. A somiglianza dei selvaggi, per mangiare il frutto, abbattono l'albero; per accendere il fuoco, bruciano l'amaca. Evidentemente la Federazione, se vuol essere indice dell'interesse generale contro le cieche ingordigie degl'individui isolati, deve dichiararsi nettamente contraria alla vergogna del lavoro straordinario. Deve cioè chiedere che sia vietato al Governo di assegnare classi aggiunte oltre l'orario obbligatorio, quando questo limite sia toccato e quando l'aumento non sia richiesto da necessità didattiche. Ad ogni modo l'aumento non deve mai portare il numero delle ore settimanali di lezione di un insegnante al di là di ventuna. E se un insegnante, per raggiungere il limite obbligatorio, dovesse dalle necessità didattiche esser tenuto ad accumulare con l'orario normale un orario che lo porterebbe ad oltrepassare le 21 ore, sia dispensato dal raggiungere il limite obbligatorio. Certamente una campagna della Federazione in 9uesto senso determinerà una insurrezione degl'interessi offesi, e magari il sorgere di una nuova "Associazione nazionale per la difesa delle classi aggiunte e della relativa biada." Ma ben venga questa nuova causa di crisi e scissione. Meglio assai una Federazione ridotta a un piu scarso numero di soci, ma consapevoli tutti dei loro veri diritti, dei loro veri doveri, dei loro veri interessi, e circondati dal rispetto del pubblico, che una Federazione resa inerte e pieghevole da una pletora di ciechi, di egoisti, d'ingordi. Gli esami' È indispensabile ristabilire gli esami per tutti gli alunni, anche per gli ottimi, sopprimendo tutte le formalità che circondano le medie trimestrali, e riducendo queste a semplici notizie provvisorie date alle famiglie intorno al profitto e alla condotta degli alunni. Fra la interrogazione che il maestro muove all'alunno per accertarne la cultura, la intelligenza, il profitto, e la interrogazione che fa per allargarne la cultura, raffinarne l'intelligenza, moltiplicarne il profitto, non v'ha proprio nulla di comune. Nel primo caso con cinque o sei domande nette e precise e abilmente combinate e distribuite per le diverse parti della materia 1 Da "Nuovi Doveri," 15 maggio 1907. [N.d.C.] 249 . BibliotecaGino Bianco

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