Intorno a una dimissione questi sta stato messo dal Ministro nella Commissione "quale simbolo veramente felice" dell'insegnamento professionale, come ci fa sapere l'ufficioso Resto del Carlino. Tiriamo via. Contentiamoci solo di osservare come qualmente - esistono dei precedenti: e il Ministro, dichiarando di non aver trovato "nella corrispondenza d'ufficio e nelle notizie richieste alla divisione" nessun indice della procedura, che io avrei giudicata necessaria, dimostra di essere stato male informato dai suoi funzionari: e non è il primo, né sarà l'ultimo Ministro della P. I., a cui capiti una disgrazia di tal genere - dopo questi precedenti mi pare di avere molte buone ragioni per dichiarare che delle famose "buone norme costituzionali," le quali renderebbero legittima la procedura tenuta dal Ministro, io non so che farmene: del resto ogni studentello di legge sa che in quella gaia scienza, che porta il nome di diritto costituzionale, non esistono norme assolute, e i princip1 di essa a somiglianza della bocca baciata, rinnovano come fa la luna. Ma - si dirà da qualche giurista a corto di argomenti - i precedenti, e specialmente quello indicato al n. 4, valgono per le nuove nomine, non per le sostituzioni dei dimissionad. Or bene, appunto perché si tratta di una sostituzione, la procedura seguita dal Ministro mi ha costretto a dimettermi. Come! da una commissione, in cui erano dati tre posti ai professori universitari e due ai burocratici, si dimette un professore universitario, ed è sostituito con un burocratico; da una commissione, in cui si discutono - non si decidono, oh perdio non si decidono! - i destini dell'insegnamento classico, si dimette il solo specialista - e che specialista I - di studi classici, ed è sostituito con un ex-professore d'italiano - e nella Commissione vi sono già due professori d'italiano; da una commissione che s'era divisa in una maggioranza di sei e in una minoranza di quattro membri, si dimette uno della minoranza, ed è sostituito da un nuovo componente che andrà senza dubbio a raggiungere nella maggioranza i due burocratici predecessori - il sangue non è acqua: e un mutamento di questo genere si fa con un vero e proprio colpo di Stato, senza dire neanche un crepa a quelli che della Commissione fanno parte! Ma allora - domanda il Resto del Carlino - il Ministro che cosa doveva fare? - Non doveva far nulla, amici miei, non doveva far nulla: doveva lasciare che ce la sbrigassimo noi fra noi. Ma allora - rincalza il Resto del Carlino - la signora responsabilità ministeriale che cosa diventa? E si volge tragicamente all'on. Rava e lo esorta con queste magnanime parole, che ricordo di avere letto molte volte alcuni anni fa sullo stesso giornale rivolte all'on. Nasi: "E voi, on. Rava, fin che siete ministro, fin che sentite vivo il sentimento della vostra responsabilità (che è enorme!) non accontentatevi di stare alla finestra a guardare: non lavatevi le mani di tutto, per timore di dar torto ad alcuno nell'accademica discussione! Fate! ché siete voi che dovete fare: e fate voi, voi solo." Per conto mio ho detto di sopra come io intenda la responsabilità ministeriale di fronte alla Commissione Reale. Questa mia opinione non 241 · BibliotecaGino Bianco
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