Problemi di riforma scolastica f tere: per conto mio giudico nelle riforme scolastiche preferibile il secondo, purché la Commissione risulti formata di persone competenti per davvero. Per la discussione odierna importa solo fissare: 1) che i due metodi sono molto diversi l'uno dall'altro, e un terzo metodo il quale consentisse al Ministro di beneficiare dei vantaggi di entrambi i sistemi, non si potrebbe trovare se non a furia di equivoci poco dignitosi; 2) che la Commissione reale per la riforma degli studi secondari appartiene al secondo tipo di commissioni. La prima mia affermazione non ha bisogno di essere dimostrata. Per dimostrare la seconda, ricorderò i seguenti fatti: 1) l'on. Bianchi, nel costituire la Commissione, vi incluse, con ammirevole larghezza d'idee, il prof. Vitelli, che notoriamente era contrario alle teorie pedagogiche professate dal ministro; il prof. Torre, che aveva avuta tanta parte nel Congresso di Firenze, il quale certo non era stato ispirato da molta simpatia verso le idee del Ministro; ma, che nel Congresso della Federazione degli insegnanti, poco prima tenutosi a Milano, pur aderendo in massima ad alcune delle opinioni del Ministro, aveva fatte molte riserve sulle riforme scolastiche nelle quali sembrava allora che Egli progettasse di concretarle. 2) Nell'inaugurare i lavori della Commissione, l'on. Bianchi, pur esponendo senza sottintesi le sue idee, soggiungeva: "Ma il mio pensiero, qual esso possa essere, desidero non abbia in alcun modo ad influire sui lavori e sulle decisioni della Commissione." E l'on. Boselli, presidente della Commissione, nella risposta al Ministro riafferma "quella libertà colla quale la Commissione imprende e proseguirà a vagliare i fatti," ecc.; 3) L'on. Boselli, quando saH al Ministero dell'Istruzione, pur conservando ad personam la presidenza della Commissione, dichiarò che intendeva lasciarla perfettamente autonoma, salvo a prendere, a lavoro compiuto, sotto la responsabilità ministeriale, le deliberazioni che a lui fossero sembrate migliori: e sebbene fosse personalmente propenso a nominare nuovi componenti della Commissione se ne astenne conoscendo che la Commissione non era unanime nel ritener ciò necessario. 4) Il Ministro Fusinato, credendo opportuno nel giugno passato aumentare la Commissione Reale con un nuovo componente, il quale portasse in essa la conoscenza diretta delle scuole normali, credé opportuno anche consultare a tale riguardo la Commissione; questa rispose che per il momento non giudicava necessaria alcuna nuova nomina: e in seguito, quando fossero esauriti gli studi sulle scuole di cultura generale e fosse venuta la volta delle scuole professionali, avrebbe essa Commissione proposte le persone competenti in questa materia da essere aggregate; e il Ministro sospese la nomina divisata, nonostante che la Commissione avesse dichiarato che avrebbe a suo tempo proposto per le scuole normali appun,to la persona, su cui era caduta la scelta del Ministro. È inutile che mi fermi a spiegare quale tremendo ceffone sarebbe per la Commissione, dopo la suddetta deliberazione debitissimamente consegnata a verbale, la nomina ex-abrupto del comm. Castelli, dato il caso che 240 BibliotecaGino Bianco
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