Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Caro Treves, Intorno a una dimissione La parola all'accusato1 Le dimissioni, che ho presentato dalla Commissione Reale per la riforma delle scuole secondarie a causa della procedura tenuta dal Ministro Rava nel sostituire il dimissionario prof. Vitelli, sono state onorate da alcuni giornali con commenti ufficiosi anzi che no d'indole. tale, che mi vedo costretto a spiegare l'opera mia un po' piu ampiamente che non abbia fatto nella breve lettera che inviai al Ministro. 1 Lettera pubblicata in "Il Tempo," Milano, 22 settembre 1906, preceduta dalla seguente nota redazionale: "Le vicende laboriose della Commissione per la riforma della scuola secondaria sono note ai nostri lettori. Sanno altresf come e perché il prof. Salvemini abbia creduto di rassegnare le sue dimissioni quando il ministro credette di sostituire al dimissionario prof. Vitelli, classicista e latinista intransigente, il prof. Castelli. L'atteggiamento assunto dal prof. Salvemini è stato variamente giudicato. Ora in questa lettera il chiaro amico nostro dice con quell'acutezza che gli è propria le sue ragioni. Noi di proposito ci asteniamo dall'apprezzarle non volendo interporci tra il Salvemini e il pubblico. Esprimiamo però il sincero rincrescimento nostro che la Commissione per la riforma della scuola secondaria, una delle piu elevate e competenti e anche volonterose di fare, sia travagliata da questa crisi che ne paralizza i lavori e rimanda -chissà a quando l'epoca in cui l'opinione pubblica potrà essere investita di quest'altro tra gli urgentissimi e vitali problemi della nostra vita intellettuale e sociale: il rinnovamento della scuola secondaria.,, Il ministro Nicomede Bianchi, mosso dai dibattiti suscitati sui problemi della scuola dalla Federazione Insegnanti Medi, istituiva nel 1905 una Commissione reale per lo studio di una grande riforma della scuola. Seguiva in questa iniziativa l'esempio dell'Inghilterra e della Francia, che si erano occupate del problema della scuola secondaria, la prima nel 1885 per opera della "Royal Commission on secondary Education," la seconda nei primi anni del secolo con la Commissione presieduta dal Ribot. La Commissione reale fu insediata il 24 dicembre 1905. Era presieduta da Paolo Boselli, che fu ministro della Pubblica Istruzione dal febbraio dell' '88 al febbraio del '91 e composta dal sen. prof. Plaserma, dal classicista Vitelli, dai professori di scuola media Vailati e G. Rossi e dai federati Galletti e Salvemini. Ne facevano parte inoltre. due presidi e due ispettori ministeriali. Lo stesso ministro Bianchi, al quale successe nel gennaio del 1906 il ministro Rava, suggeri nel discorso inaugurale le prospettive e i limiti di riforma: una unica scuola media senza latino, che avrebbe immesso nelle tre branchie della scuola secondaria: la tecnica, la normale, la classica, distinta in liceo classico e liceo moderno. Allorché nel luglio del 1906 la Commissione approvò a maggioranza il primo progetto di massima per la scuola media unica, il Vitelli si dimise, non potendo accettare l'eliminazione dell'insegnamento classico. Nel settembre si dimettevano il Galletti e il Salvemini. Le esperienze del lavoro in Commissione e il materiale messo insieme indussero il Galletti e il Salvemini, che avevano rielaborato i dati da essi raccolti sino a tutto il 1907, a pubblicare nel 1908 La Riforma della scuola media. Questo testo fu determinante - per riconoscimento della stessa Commissione - nel bloccare il progetto di riforma della scuola media unica. La stessa Federazione che nel IV Congresso nazionale tenuto a Milano nell'autunno del 1905 aveva sostenuta la tesi della scuola media unica senza latino, ritirò l'adesione al progetto, che dapprima trasformò l'abolizione del latino in una proposta di opzionalità e successivamente mutò il suggerimento di una scuola media unica in quello di una scuola media non comprensiva della scuola tecnica inferiore, che avrebbe continuato a restare distinta. [N.d.C. l 238 BibliotecaGino Bianco

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