Il metodo sperimentale nella riforma della scuola media agitare le questioni scolastiche con la illusione che le riforme si possano fare senza spesa. E noi dobbiamo dirlo una buona volta, che le nozze non si fanno coi fichi secchi, e che qualunque riforma scolastica non potrà non portare un notevole aumento di spesa. Finalmente, nel proporre l'esperimento, noi dobbiamo affermare anche le garanzie necessarie perché esso riesca leale e serio. Se i resultati degli esami dovranno dare una fra le prove della superiorità di un tipo scolastico sull'altro, è evidente che gli esami dovranno essere fatti, nei vad istituti messi in concorrenza, con le piu rigide garanzie, da Commissioni in cui tutti i partiti sieno rappresentati. E, se è giusto che il rafforzamento della scuola classica sia compiuto con piena libertà e illimitata responsabilità da coloro che accettano le deliberazioni classiciste del Congresso di Firenze, occorre che la scuola nostra sia organizzata e sorvegliata non da coloro, che non la vorrebbero, ma da noi, che crediamo alla utilità di essa e che dobbiamo essere pienamente liberi nella nostra azione per poterne essere, senza scuse, responsabili. E, perché la riforma sia seria, occorre che non venga preparata da Commissioni clandestine e irresponsabili e poi bandita con improvvisi decreti, che attraversano l'aria come fulmini a ciel sereno e contro cui non c'è riparo, ma deve essere preparata da una Commissione, che lavori alla luce del sole, e pubblichi i progetti prima che divengano esecutivi, e dia modo cosi'. ai competenti di esaminarli, discuterli, correggerli, migliorarli. Ultima condizione essenziale, infine, perché l'esperimento sia serio, è che l'attuazione della riforma non sia affidata ai decreti ministeriali e reali e alle circolari e alle istruzioni e ai telegrammi esplicativi, con cui ogni ministro distrugge l'opera del predecessore quando non distrugge la propria, ma a leggi determinate e stabili. E la interpretazione e il graduale sviluppo di queste leggi van sottratti all'arbitrio dei ministri, ma devon essere di competenza di un corpo elettivo permanente, senza i! cui parere il Ministro non debba poter assumere nessuna iniziativa, e che potrebb'essere il Consiglio Superiore rinnovato con l'introduzione dei rappresentanti delle scuole secondarie. Con garanzie di questo genere la riforma certamente riuscirà. (Applausi unanimi e prolungati.)3 3 Gli Atti del Congresso furono pubblicati a Pistoia (Tipografia Sinubaldiana G. Flori e C., 1905. [.'-1.d.C.] 237 BibliotecaGino Bianco
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