Il metodo sperimentale nella riforma della scuola media * Questa proposta di esperimento è oggi tanto piu opportuna, in quanto ci troviamo di fronte a un progetto concreto, a quello del ministro Bianchi, del quale è bene necessario che noi ci occupiamo per dire su di esso il nostro parere. L' on. Bianchi vorrebbe sopprimere tutte le scuole attuali, e creare una scuola unica senza latino nel primo grado di quattro anni, dopo i quali si passerebbe alle scuole normali, alle sezioni professionali dell'istituto tecnico, e ad una scuola media di secondo grado, bipartita in ramo classico e in ramo scientifico moderno. La prima critica, che si può muovere a questo progetto, avente per base la soppressione immediata del ginnasio classico attuale, è che certamente non arriverà mai in porto. Contro di esso, infatti, insorgeranno tutti i classicisti; non solo gli intransigenti, che al Congresso di Firenze si sono rifiutati di consentire l'esperimento di tipi moderni di scuole concorrenti con le scuole antiche, ma anche i classicisti transigenti, che nello stesso Congresso hanno con pochissimi voti di maggioranza imposto agl'intransigenti la dichiarazione che il Congresso non contrasta la istituzione di nuovi tipi di scuole. Una minaccia immediata alla vecchia scuola classica associerà in unanimità perfetta e la maggioranza e la minoranza del Congresso di Firenze. E sarà unanimità formidabile e invincibile. Perché, a parte la ques~ione se i classicisti sieno e non sieno numericamente i forti, è un fatto che essi godono nelle sfere ufficiali, nel Senato, nel Consiglio superiore, nelle Accademie, nelle Università, nella stessa Camera una influenza enorme. I classicisti hanno per sé il suffragio di tutti coloro, che nel linguaggio ufficiale si chiamano egregi uomini. Ussani. Giustamente. Salvemini. Già, giustamente. Figuratevi che al Congresso di Firenze ha aderito finanche la Corte di Cassazione, onorevolissima disgrazia questa, che non toccherà mai ai Congressi della nostra Federazione. (Ilarità.) In s1 fatte condizioni è vana ogni speranza che il progetto dell'on. Bianchi arnv1 a maturità. L'esperimento da noi proposto, invece, trova i classicisti divisi in due schiere eguali, che si paralizzano; e la opposizione dei classicisti intransigenti sarebbe una prepotenza, che la opinione pubblica non tollererebbe. Dall'altra parte la riforma generale immediata, ideata dal Ministro, sarebbe allo stato attuale delle cose un vero disastro, perché mescolerebbe in un'unica scuola inferiore gli alunni delle scuole tecniche e del ginnasio, sopprimendo le scuole tecniche, le quali, in grazia degli insegnamenti di computisteria, di calligrafia, di disegno, e in alcune fra esse di inglese, di agraria, di tecnologia, sopperiscono, almeno in parte, al bisogno di una istruzione professionale per i commessi di negozio, computisti, piccoli commercianti, aspiranti a scuole d'arti e mestieri, ecc. La soppressione della scuola tecnica significherebbe distruggere quei primi, sieno pure rudimentali e imperfetti, embrioni di scuole professionali utili alla 235 BibliotecaGino Bianco
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