Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Il metodo sperimentale nella riforma della scuola media il passato non ci accontenta e non siamo ancora capaci di tracciarci con mano consapevole e ferma le vie del futuro. Se non che, dobbiamo noi accettare anche la conclusione finale della Relazione Tarozzi, cioè esaurire la nostra discussione con un semplice voto perché continuino gli studi? Sarebbe, a mio parere, troppo poco. Quando Cristoforo Colombo andò al re di Spagna portoghese a proporgli la scoperta dell'America, il re lo mandò ai ministri, e i ministri lo affidarono a una Commissione, che si mise a studiare, studiare, e studierebbe ancora, se Colombo non avesse avuto la buona idea di chiedere alla regina le caravelle. Bisogna che la Federazione non faccia la parte del re e dei ministri; ma imiti la buona regina, e dia alla riforma della scuola le caravelle che la conducano al mondo nuovo. E le dia tante caravelle quanti sono i partiti, che si contendono il campo: quella che meglio terrà il mare e meglio sarà governata, quella trionferà. Ed eccoci alla proposta di esperimento, che apparve per la prima volta di sfuggita al Congresso di Cremona e in due anni ha fatto la sua via, ed è stata accolta nel giugno passato dal Congresso di Catania, ed è stata presentata in questo Congresso dal prof. Emery e caldeggiata dall'Apreda e dal Ricchieri. Rinunziando a una riforma immediata complessiva, e limitandoci a chiedere un esperimento, noi otteniamo il grande vantaggio di non prendere nessuna posizione nella disputa fra unicisti e plurimisti, fra classicisti e modernisti. Intendiamoci: ognuno di noi conserva le sue idee, e io per conto mio resto fautore di una scuola media di cultura generale, unica e senza latino nel primo grado, plurima nel grado superiore. Ma ognuno di noi rinunzia alla pretesa di imporre, con un atto di violenza giacobina, il proprio tipo, sopprimendo gli altri, e si contenta che il proprio tipo venga messo in concorrenza con gli altri. C'è lotta fra classicisti e modernisti? Ebbene, poniamo in concorrenza una nuova scuola media senza classicismo con la vecchia sc,_uolaclassica. C'è lotta fra unicisti e plurimisti? Ebbene, accanto all'attuale liceo-ginnasio classico, che è pur troppo la nostra attuale scuola unica e costringe nelle sue spire quasi tutti coloro che vogliono andare all'università, istituiamo una scuola non classica, moltiplicando cosf i tipi di scuole. Vedre1110quel che avverrà. Non pretendiamo di demolire a un tratto il presente e di fabbricare in un fiat il futuro col nostro stampino preconcetto. Se la scuola secondaria, richiesta dai bisogni della società moderna, è davvero la scuola unica, qual è oggi o quale si deve lasciare che la ricostruiscano i classici secondo il voto del Congresso di Firenze; oppure se è scuola plurima in tutti i gradi; o se è la scuola plurima nel secondo grado e unica nel primo, con o senza latino, lasciamolo dire alla società stessa, prudentemente interrogata. Nelle grandi città, in cui gli alunni sono a centinaia e appartengono a tutte le classi sociali, e che perciò sono il terreno piu adatto all'esperimento, poniamo accanto alle vecchie scuole, fra le quali qualcuna può essere anche rinforzata classicamente secondo il voto del Congresso di Firenze, una scuola a tipo moderno. La233 Biblioteca Gino Bianco

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