Il metodo sperimentale nella riforma della scuola me_di(] gli alunni ad osservare la realtà concreta e non solo a correr dietro alle nuvole delle astrazioni. Ma questo rientra nell'argomento dei metodi didattici; ed è raccomandazione da farsi agli insegnanti, piuttosto che voto da essere complicato con quello della riforma dell'organismo scolastico. Quando noi avremo approvate in massima le conclusioni del Friso, ponendo i princip1 da lui fissati come un ideale da raggiungere, se confronteremo con siffatto ideale i nostri ordinamenti scolastici, dovremo riconoscere che questi non corrispondono se non m modo molto imperfetto a quello. Il Mancini ha detto che la scuola classica, come oggi è congegnata, sarebbe buona e risponderebbe nell'insieme ai nostri bisogni, se i ministri tenessero a posto le mani e non la tormentassero senza tregua. E non solo quel che il Mancini dice dei ministri è giusto; ma io direi anche che molte delle accuse le quali si muovono alla scuola classica, sono esagerate o non hanno nessuna base di serietà, e sono determinate, piu che dai reali difetti delle scuole, dalla poltroneria di chi troverebbe assai comodo passare gli esami senza studiare, e dalla tenerezza irragionevole delle mammine e dei papà, che attribuiscono alla scuola tutto quanto dovrebbero piuttosto attribuire alla scarsa intelligenza dei loro degni rarppolli. Si dice che oggi non si scrive piu bene l'italiano, e si confrontano, per dimostrare questo proposito, i componimenti di licenza liceale con le prose di Galileo e del Manzoni; e non si bada che anche Galileo e Manzoni ai loro bei tempi furono eccezioni; e il confronto si deve fare fra la media di quanto si scrive oggi e la media di quanto si scriveva, per esempio, cinquant'anni fa, quando non era lecito scrivere un periodo senza lardellarlo di un avvegnacché o di un conciosiacosaché. (Ilarità.) Si accusa la scuola nostra di non dare educazione morale, e si dà come prova dell'accusa la corruzione dei nostri costumi politici. E non si bada che di questa corruzione non è responsabile la generazione educata nelle nostre scuole, la quale appena ora comincia a farsi sentire, ma è responsabile la generazione precedente, che fu educata proprio in quelle scuole antiche, di cui oggi si fanno tante lodi. Si biasimano le nostre scuole di non produrre piu gli eroi che una volta morivano per creare l'unità della patria. È naturale: oggi l'unità della patria è fatta, e non c'è piu modo di morire eroicamente, neanche ad aver voglia di suicidarsi. Del resto non bisogna dimenticare che i forti e generosi di mezzo secolo addietro furono anch'essi una piccola minoranza in una maggioranza di apati, di opportunisti, di vili; e uscirono dalle loro vecchie scuole, oggi tanto lodate, portando nel cuore un odio fiero contro di esse e contro i méJestri; furono educati dai preti e furono tutti violenti anticlericali; il che non depone molto a vantaggio delle vecchie scuole, salvo che non si reputi essere scuola ottima quella che riesce a farsi detestare dai migliori fra gli alunni. Critichiamole pure le nostre scuole e cerchiamo di miglìorarle; ma evitiamo di discreditarle oltre il giusto, perché il biasimo esagerato, lungi dal servire 231 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==