Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi di riforma scolastica sarà di addestramento alla ricerca scientifica nei laboratori universitad; sarà di cultura generale, e di speciali forme di cultura generale, nei vari tipi di scuole medie generali di cultura. Ora, finché le scuole saranno organizzate male, e la stessa scuola avrà fini diversi, oscillanti, contraddittod, e sarà affollata da gruppi eterogenei e refrattari di scolari, è evidente che un buon metodo non sarà mai possibile; la riforma dei metodi presuppone la riforma delle scuole. Ho detto anche che la campagna per la riforma dei metodi poggia su di un errore. E l'errore sta nel credere che la riforma dei metodi possa essere compiuta dal Governo con una legge, con un decreto reale, con una circolare ministeriale. Il metodo è qualcosa di imponderabile, di inafferrabile, di personalissimo, che l'insegnante improvvisa giorno per giorno, ora per ora, alunno per alunno. Il metodo è la testa dell'insegnante, e questa non c'è ministro che possa cambiarla. (Applausi.) E, quando l'on. Sonnino nel programma elettorale prometteva la riforma dei metodi didattici, prometteva la sola cosa che nel campo scolastico nessun Governo potrà mai dare: disgrazia che capita molto spesso ai nostri uomini di Stato. (Ilarità.) Però, al di là di quest'errore, di questa esagerazione, c'è una grande verità. Ed è che, per quanto le scuole sieno male organizzate, esse potrebbero funzionare assai meglio se tutti gli insegnanti avessero una migliore capacità professionale; e anche le scuole. migliori non funzionerebbero bene, se gli insegnanti fossero cosi mal preparati, come lo sono purtroppo oggi non diremo molti, che sarebbe esagerazione, diremo troppi; perché anche un solo insegnante disadatto al suo ufficio è sempre di troppo per i giovani, il cui avvenire è affidato alle sue cure. In questo senso, dunque, è necessaria una riforma dei metodi didattici. E il Governo, se non può crearla direttamente, può e deve prometterla indirettamente, predisponendo le condizioni in cui essa abbia la facilità di determinarsi e di accelerarsi. Ed ecco una lunga serie di riforme scolastiche importantissime, che non hanno nulla da vedere con la riforma vera e propria della organizzazione delle scuole medie, ma senza le quali ogni riforma sarebbe vana; anzi, senza alcune di esse, nessuna riforma sarebbe possibile. Di queste riforme il primo gruppo dovrebbe avere intento di migliorare la produzione dei professori. Si parla tanto di sostituire nella scuola media le lingue moderne alle antiche; ma i professori di lingue moderne dove li prenderemo? Se i voti dei nostri congressi di Firenze e di Cremona riguardo alla istituzione di Sezioni di filologia moderna nelle Facoltà di lettere fossero stati à tempo attuati, a quest'ora il problema della sostituzione delle lingue moderne alle antiche sarebbe ben piu vicino alla soluzione che con tanti progettoni iridescenti, destinati a scoppiare al primo urto. Ecco pertanto una riforma pregiudiziale: organizzare nelle Facoltà universitarie la produzione di buoni insegnanti di lingue moderne. Altra riforma necessaria a rni~liorare la razza degli insegnanti - suppo228 BibliotècaGino Bianco

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