Problemi di riforma scolastica determinati; perché oltre contenere una proposta pratica, concreta di riforma, senza la quale noi non possiamo dividerci se non vogliamo esporci all'accusa di avere fatto dell'accademia, l'ordine del giorno, che noi dovremo votare, dovrebbe a mio parere sforzarsi di raggiungere anche l'intento di richiamare l'attenzione del pubblico sulla enorme complessità e difficoltà della riforma scolastica, mettendo un freno a quello straripamento di semplicismo e di dilettantismo, che avviene alla Camera e fuori della Camera ogniqualvolta si discute di questioni scolastiche. Il nostro ordine del giorno dovrebbe essere il riassunto delle Relazioni che abbiamo lette e dei discorsi che abbiamo sentiti, e insieme una specie di carta topografica sommaria delle riforme immediate necessarie, una specie di manuale teorico-pratico, poco teorico e molto pratico, del riformatore perfetto. In verità, data la enorme complessità della nostra questione, si dovrebbe parlare, piu che di una sola riforma scolastica, di molte riforme scolastiche. E queste si dovrebbero dividere in tre grandi c~tegorie, cioè: 1) riforme volte a sfollare la scuola media di cultura generale da quella scolaresca a cui essa non è adatta; 2) riforme volte a perfezionare i sistemi didattici; 3) riforme volte a rinnovare la struttura della scuola.2 * Cominciando dal primo gruppo, non è il caso di ripetere quanto hanno detto i relatori e l'Ussani e il Mancini e il Ricchieri sulla necessità di sviluppare l'insegnamento professionale. Può parere un paradosso, ma non è: la guarigione della scuola media generale di cultura va ricercata fuori che il pubblicarlo, e il pubblicarlo integralmente, non debba riuscire cosa vana, e ciò per doppio motivo: "Anzitutto, perché esso, nella stessa sua andatura critico-polemica, riassume o rievoca, sia pure per cenni, quanto di meglio fu detto e scritto, in quelle discussioni di competenti, su un tema che ormai - esaurite presto, speriamo, coll'approvazione della legge sullo stato economico, che fa seguito a quella già approvata sullo stato giuridico, le contese e le doglianze degli insegnanti circa le loro condizioni professionali - diverrà il vero tema di tutte le discussioni relative all'educazione tecnica e professionale degli italiani. "In secondo luogo perché la tesi, con tanto vigore sostenuta dal Salvemini, della applicazione del metodo sperimentale alla riforma invocata, non è piu soltanto 'un'idea del suo capo,' ma già si trova agli inizi della possibilità di sua attuazione. L'ex ministro Bianchi, accogliendo in massima la proposta del Salvemini e di pochi altri, ha nominato una Commissione reale per la preparazione della riforma, delia quale Commissione il Salvemini stesso fa parte e nella quale egli sostiene, insieme a vari amici, colla combattività che gli è propria, il metodo che aveva lumeggiato nel suo discorso. . "Ecco perché le parole, dette qualche mese fa dal Salvemini nell'elegante teatro dei Filodrammatici, non solo ritrovano tutta la loro attualità, ma anticipano - in qualche modo - le discussioni di domani. "E cediamo il posto al nostro amico. LA C. S. 11 [N.d.C.] 2 Discorso pronunciato al IV Congresso nazionale della FNSM, tenuto a Milano nel 1905 dal 25 al 28 settembre. Il Congresso si articolò su cinque temi: 1) Proposte di modificazione del disegno di legge sullo stato giuridico (Relatore il Consiglio Federale); 2) Esame del disegno di legge Sllgli stipendi e la carriera del personale delle scuole classiche, tecniche e normali (affidato allo studio di una Commissione composta dei professori Nigherzoli, De Stefani, Morino, Gennari, Ghisalberti, Garibaldi, Tivaroni); 3) Criteri fondamentali per una riforma della Scuola media (Relatori Emeri, Tarozzi, Friso, Kirner); 4) La recente riforma dell'insegnamento del greco e della matematica nei Licei (Relatori Ussani, Legrenzi); 5) Relazione del C.F. e proposte di modificazione dello Statuto Federale. [N.d.C. J 226 BibliotecaGino Bianco
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