Discussioni scolastiche complementari; ma, scelta una via, l'alunno deve percorrerla sul serio, con tutti gli utili e con tutti gli inconvenienti di essa. La libertà di scelta, introdotta dall'ex ministro Orlando fra il greco e la matematica, è stata un vero e proprio vergognoso incitamento alla poltroneria e soprattutto alla immoralità. La riforma, o meglio l'esperimento di riforma, dovrebbe iniziarsi nelle grandi città, nelle quali la scolaresca assai numerosa e multiforme è campo adattissimo agli esperimenti. Dai risultati ottenuti in ciascun tipo di scuola nelle grandi città si dovrebbe via via prender norma per riformare le scuole delle città minori. Ma, per fondare, sia pure nelle grandi città, nuove scuole ~ccanto e in concorrenza con le antiche, è necessario spendere dei quattrini; e il tentativo andrebbe accompagnato da altre riforme correlative, e anch'esse costose, nelle Facoltà universitarie, nelle quali sarebbe indispensabile, se non altro, istituire le Sezioni di Filologia moderna. Si continuerà, perciò, a torturare con nessuna spesa la vecchia scuola, potando di qua, innestando di là, storpiando ovunque, e facendo della gran retorica pedagogica come quella che si è fatta nella recente discussione del bilancio. Gli è che la questione scolastica... non è questione politica. * Bellissime pagine (115-169) ha il Fraccaroli contro lo scempio che i politicanti fanno dell'Amministrazione scolastica. Il caso Nasi - osserva il Fraccaroli giustamente - è sù per giu il caso di tutti i ministri di questi ultimi tempi; se il Nasi fu piu competente e piu pazzo e piu disonesto degli altri, non per questo gli altri hanno operato da uomini competenti ed equilibrati ed onesti. I disordini del ministero dell'Istruzione non sono da attribuirsi tanto a colpa individuale dei ministri, quanto al sistema assurdo che pone un Ministero tecnico in piena baHa di uomini politici, subordinando i critert scientifici ai critert politici, cioè alle ingordigie dei senatori, dei ·deputati, di tutta la spregevole caterva di politicanti, la quale crea i ministri e li adopera come strufi?-entoper soddisfare i propri appetiti. Non abbiamo noi visto di recente essere combattuta per tutte le vie la legge sullo stato giuridico degli insegnanti secondari, affinché rimanesse illimitata all'Amministrazione la facoltà dei trasferimenti per ignote ragioni di servizio e fosse lasciata in balfa del ministro la sorveglianza degl'insegnanti e l'assegnazione delle pene? Il pretesto dichiarato era la necessità di non vulnerare il principio della responsabilità ministeriale: stolta e ridicola _menzogna, perché tutti sanno che nessun ministro dell'istruzione sarà mai mandato all'Alta Corte di giustizia per avere nominato un -analfabeta a professore di filosofia o per. non avere destituito qualche farabutto, protetto da un députato del padule o dal Gran Maestro della Massoneria; e, se del Nasi gli integerrimi magistrati hanno sentito il bisogno di occu223 I Biblioteca· Ginc Bianco .
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