Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi di riforma scolastica tendendo con questo aggettivo le letterature delle lingue viventi, le quali ci possono ricondurre a Dante, a Shakespeare, a Rabelais, a Lutero e ad altri grandi, il cui pensiero è molto piu affine al pensiero classico che al contemporaneo, e perciò deve ritenersi fornito delle stesse attitudini educatrici del pensiero classico - anche ammesso che le letterature moderne sieno in qualche punto inferiori come strumenti educativi alle classiche, è innegabile che lo studio delle letterature moderne arrecherebbe per di piu alla gioventu vantaggi pratici preziosissimi, i quali non si devono boriosamente disdegnare, pur non dovendosi subordinare ad essi i fini educativi della scuola. Con che - intendiamoci - noi non invochiamo la soppressione della scuola classica: vogliamo, anzi, che il Liceo-ginnasio sia alleggerito di tutto il bric-à-brac non classico importatovi in quest'ultimo ventennio, e ritorni ad essere una scuola veramente classica, nella quale la cultura classica, libera dalla concorrenza delle altre culture, possa dare tutti i possibili buoni risultati. Ma, accanto a questa scuola secondaria classica, bisognerebbe istituire altri istituti a base di prevalente cultura scientifica, e altri a base di prevalente cultura letteraria moderna, e altri a base di cultura letteraria mista (moderna e classica col solo latino). A lungo andare, o la coltura classica è veramente superiore alle altre; e i giovani addestrati nelle scuole classiche si troveranno in condizioni superiori agli altri, e la loro superiorità servirà ad accreditare le scuole da cui sono usciti e a far disertare le altre. O i giovani delle scuole classiche si riveleranno meno adatti degli altri alla vita moderna, e questa sarà la riprova delle teorie pedagogiche anticlassiche; e occorrerà che i classicisti pieghino il capo, e si adattino a porre le loro discipline nel novero del sanscrito, della glottologia, della fisica dei cristalli, del calcolo superiore, scienze tutte rispettabilissime, ma che nessuno pretende d'imporre come materie di cultura generale. O - come noi propendiamo a credere - tutti gli studt sono buoni, a patto che sieno adattati alle inclinazioni individuali e alla condizione sociale di cia- ·scun alunno; e vedremo vivere e prosperare la scuola classica pura accanto alla scientifica, e la letteraria moderna accanto alla mista: tutti avranno ragione e tutti saranno contenti. Quello, ad ogni modo, che non si deve consentire è la opzione fra le materie d'insegnamento nello stesso istituto: opzione, che si può prevedere sarà sempre fatta col criterio di sfuggire la materia insegnata dal profes-, sore piu severo e abbracciare quella del professore indulgente; opzione, che rompe l'unità morale e intellettuale della classe, facendo dell'aula scolastica un porto di mare, in cui escono gli uni ed entrano gli altri, e gl'insegnanti delle materie comuni a tutti si trovano a dover governare una moltitudine di gruppi eterogenei, sviluppati ciascuno in direzioni diverse. Massima libertà di scelta fra i diversi tipi di scuole; e perciò equipollenza dei diplomi di tutte le scuole per l'ammissione a tutte le Facoltà universita- ,rie, e facili passaggi dall'una all'altra scuola per via di liberalissimi esami 222 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==