Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La scuola secondaria sera cosa. Molti dei cosidetti secessionisti non erano stati mai organizzati; fra gli 800 circa che noi prevediamo di dover perdere sul totale di 4.800 soci, alcuni sono colleghi rispettabili e sinceri, fuorviati dalle falsificazioni della stampa conservatrice, che ritorneranno con noi non appena riconosceranno la rettitudine dei nostri intendimenti e la utilità della nostra azione; parecchi non avevano fatto mai nulla per l'organizzazione, non avevano voluto mai pagare neanche le quote, e il loro nome abbiamo imparato a conoscerlo solo il giorno, in cui ci hanno detto addio; di molti sia- , .mo orgogliosissimi che se ne siano finalmente andati. (Applausi.) Dicono di voler fare una nuova Federazione. Facciano pure. In essa entrerà un certo numero di presidi; entreranno parecchi aspiranti idem; entreranno tutti quelli che, avendo sortito dalla nascita una presenza decorativa, son divenuti membri di molti Comitati nella città, dove insegnano; entreranno tutti i krumiri del Congresso di Cremona; entreranno tutti i figli di pàpà; entreranno insomma tutte le persone per bene. Salmodieranno qualche ordine del giorno; compileranno qualche flebile indirizzo in cui chiederanno l'elemosina di pochi soldini, parteciperanno a qualche banchetto, il cui menu sarà scritto in francese; accetteranno qualche croce di cavaliere; perché a questo mondo ogni uomo deve portar la sua croce; stenderanno, al sorgere e al tramontar del sole, il tappeto per terra e faranno le genuflessioni di rito ai quattro lati dell'orizzonte. E non faranno altro, perché il loro programma è appunto quello di non compromettersi con nessuno, e per non compromettersi con nessuno occorre non far nulla. (Ilarità vivacissima, calorose ap,provazioni.) Si dice che noi abbiamo svisato il carattere della Federazione, trasformandola di organizzazione professionale in Circolo politico. Chi parla cosf evidentemente o non ha letto gli Atti dei nostri precedenti Congressi, o quando li leggeva aveva le traveggole. Allora noi avremmo svisato il carattere della Federazione, se avessimo sconfessata la necessità della azione politica ed elettorale, e ci fossimo rannicchiati nella sterilità del corporativismo apolitico per paura dei colpi d'aria. . Si dice che noi abbiam violata la libertà, e la campagna contro la Federazione si intitola magnificamente per la libertà politica degli insegnanti. Fra le accuse a cui siam fatti segno, è questa in verità la piu umoristica di tutte. Eravamo nel Congresso tre quarti contro un quarto, i nostri rap• presentanti ci avevano dato mandato esplicito per l'alleanza elettorale con le frazioni della democrazia; abbiam detto alla minoranza: Noi rispettiamo i vostri scrupoli, voi siete liberi di votare individualmente come volete, siete liberi di combattere individualmente i partiti che la Federazione ufficialmente appoggerà; voi non siete neanche obbligati a pagare nessuna quota per le spese elettorali, i colleghi che aderiscono al voto del Congresso di Roma pagheranno anche per quelli che non aderiscono; ma voi lasciate che la nostra Federazione, in cui la maggioranza è con noi, possa ufficialmente, come collettività, eseguire i deliberati del Congresso; le opinioni 215 BibliotecaGino Bianco

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