Problemi di riforma scolastica vitava il Governo a provvedere entro il 31 dicembre, fu respinta, e, nella irritazione provocata in essa dalla necessità di rivelarsi finalmente alla luce del sole, la maggioranza non ebbe neanche la furberia di votare l'ordine del giorno di uno dei soliti amici della scuola, che invitava il Governo a provvedere senza termine stabilito: respinse anche questo. (Rumori.) Era il rifiuto brutale di chi ha dovuto esser vile coi forti; e non sa esser che prepotente coi deboli. ( Grande acclamazione.) Conseguenze logiche Allora avvenne quel che doveva avvenire. La voce di quelli che da tre anni predicavano che era vano fidare nel Governo e nei partiti conservatori, che nel programma dei partiti conservatori, ligi e devoti alle caste parassitarie che dissanguano il paese, non vi era posto per il problema scolastico; che solo i partiti democratici potevano, per le necessità organiche della loro esistenza, comprendere la importanza del problema scolastico, e fare nei loro programmi la dovuta parte ai diritti della scuola; che verso i partiti democratici dovevano quindi convergere tutte le nostre forze; la voce di questi precursori acquistò una efficacia non mai avuta, e molti, che si indugiavano sui margini della corrente, vi balzarono dentro vigorosi e senz'altre incertezze. La mente, che s'era mostrata piena di mille cautele critiche prima di riconoscere nettamente il principio, ne dedusse senza esitazione tutte le conseguenze logiche dopo che lo ebbe accettato - questa è la consuetudine degli studiosi: - e, nel Congresso di Roma, non avemmo bisogno di salire su nessuna tavola e di suonare nessuna tromba a reclutare tumultuariamente seguaci (grande ilarità, vivi applausi): noi trovammo un esercito saldamente organizzato, e anelante di muovere all'assalto; mirammo le schiere; vedemmo che il momento era venuto e demmo il segnale della battaglia. (Applausi.) Il moto secessionista E la nostra deliberazione fu cosI poco leggera e cosI poco inconsiderata, che, nonostante la pertinace campagna di falsificazioni, con cui si · tenta di impaur.ire i soci della Federazione, nonostante la réclame strepitosa con cui i giornali conservatori allietano la vanità di chiunque si decida ad uscir dalla Federazione, la grande massa dell'esercito nostro è rimasta fedele e immobile, e il movimento secessionista si riduce ad una assai mignanti secondari con un adeguato aumento nel bilancio della Pubblica Istruzione, congiunto ad una razionale perequazione del lavoro." L'ordine del giorno, firmato fra gli altri dagli on.li Costa, Turati e Bissolati, votato per appello nominale, fu respinto con 165 voti contrari contro 51 favorevoli. [N.d.C.] 214 BibliotecaGino Bianco
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