La scuola secondaria Pioggia d'oro Finalmente venne alla luce la legge per i maestri. Per la parte economica non era disprezzabile, ma era una assai modesta cosa; per la parte didattica è, a mio parere, molto buona, ma inapplicabile per mancanza di mezzi finanziart. Ma insieme con la legge per i maestri sbucò . fuori ad un tratto un esercito di altre leggi per aumentare gli stipend1 di altri funzionad: i curati, ' gli ufficiali, i magistrati, gl'impiegati delle finanze, quelli delle poste e telegrafi. Per tutti il Ministro del Tesoro aveva allargato i cordoni della borsa; gl'insegnanti secondar1 erano dimenticati. Di quelle riforme alcune erano sacrosante: qualcuna era sacra, era santa, ma non era sacrosanta. (Approvazioni.) Né alla nostra attenzione poteva sfuggire, .che il Governo e la maggioranza s'erano lasciati guidare, nello scegliere le richieste a cui soddisfare, non da una valutazione obiettiva della giustizia e della opportunità della domanda, ma dalla paura e da meschini calcoli elettorali. Come ai ferrovieri si era provveduto quattro anni fa sotto la minaccia di uno sciopero, cos1 era stata necessaria la minaccia di uno sciopero dei postali-telegrafici, per iscuotere l'alto sonno nella mente ai nostri uomini di Stato: erano state necessarie le ciréolari insurrezionali degli ufficiali, per muovere il ministro della Guerra; era stato necessario il pronunciamento tumultuario degli impiegati delle finanze di Roma, per muovere il ministro delle Finanze; era stata necessaria la preoccupazione elettorale, per spingere innanzi i maestri e i curati; era stata la necessità di legar meglio al carro della conservazione gl'integerrimi magistrati, che aveva determinato l'aumento degli stipend1 di questi signori, che già prima cominciavano la carriera con uno stipendio, a cui gli insegnanti possono arrivare solo dopo 40 anni di lavoro. Degl'insegnanti nessuno _si dava cura, perché gli insegnanti non possono scioperare, perché gl'insegnanti non possono rifiutarsi a lavorare, perché gl'insegnanti non hanno serviz1 da rendere, perché non sono una grande forza elettorale, perché l'istruzione secondaria è per i nostri uomini di Stato una cosa secol).daria. (Ilarità, vivi applausi.) La, mozione Varazzani Alcuni speravano ad ogni modo che, discutendosi il bilancio della P. I., il Governo avrebbe presi impegni precisi per provvedere alla sorte degli insegnanti nella seduta del 24 giugno. Ma la mozione Varazzani, 8 che in8 L'ordine del giorno pre~entato dall'on. Savino Varazzani (1858-1938) nella II tornata del 24 giugno 1904, in sede di discussione del bilancio della Pubblica Istruzione, invitava il Governo "a presentare entro il 31 dicembre 1904 un disegno di legge il quale, senza attendere una generale riforma didattica, provvedesse a migliorare degnamente lo stato economico degli inse213 BibliotecaGino Bianco
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