Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La scuola secondaria dai loro predecessori. La scuola pubblica è cosf poco laica, che gl'istitutori dei Convitti nazionali, nel loro primo Congresso, han chiesto la laicità dei medesimi; è cosf poco laica che le maestre degli asili d'infanzia han chiesto la laicità degli asili; è cosf poco laica che nei Seminad si tengono licei-ginnasi, in cui si istruiscono alunni non destinati alla carriera religiosa, contro le precise disposizioni della legge; è cosf poco laica, che buona parte delle scuole pareggiate son tenute da ordini religiosi. Ecco perché i partiti conservatori sono d'accordo coi democratici nel volere la laicità della scuola: perché non la prendono sul serio. Non si discute ciò che non dà noia. (Applausi.) Intanto il partito clericale, protetto dalla complicità attiva ma nascosta dei nostri grandi uomini di Stato, costringe tutto il paese in una re~e saldissima di scuole confessionali; e non protesta contro la scuola laica neanche lui, perché non si protesta contro ciò che non oppone resistenza alcuna. Questa è ]a laicità del1a scuola secondo i conservatori. E credete voi che in questi incestuosi amori clerico-conservatori-giolittiani, a cui assistiamo in questi giorni, i clericali filino l'idillio per i soli begli occhi del Presidente del Consiglio? Presenteranno ben presto il conto, e la prima ad essere assalita sarà la nostra scuola; e già dichiarano nei loro giornali il nuovo programma scolastico: lo Stato sostenga con sussidt le scuole private, cioè le scuole clericali, contro le scuole pubbliche. E già i conservatori cominciano a trovare che l'idea non è cattiva. E pochi giorni sono, quel giornale milanese, che ha la specialità delle pantofole e delle bugie, nel parossisqio di paura, onde fu preso dopo il Congresso di Roma - la paura è come il vino, rende gli uomini sinceri (ilarità) - scopriva un lembo dell'anima conservatrice e chiedeva che lo Stato si disfacesse delle scuole pubbliche e sostenesse le scuole private, perché l'insegnamento pubblico ha fatto fallimento. E lo dice proprio quando le scuole pubbliche sono in un periodo di progresso pedagogico mirabile; lo dice in un paese dove tutto quel movimento scientifico, che non ha ormai piu nulla da invidiare a quello delle piu progredite nazioni, è merito della classe insegnante, che, attraverso a mille strettezze e a mille delusioni, ha riparato con la propria abnegazione alla indifferenza colpevole dei pubblici poteri. (çlamorosi applausi). Se altre ragioni il Congresso di Roma non avesse avuto per muover guerra in queste elezioni ai partiti conservatori per sostenere la democrazia, basterebbe la sola politica clericaloide del presente Ministero a determinare il nostro atteggiamento in difesa della laicità della scuola. Cauti progressi Nel campo della tattica politica noi determinammo meglio a Cremona le nostre idee. Facemmo un passo avanti. Uscimmo dall'affermazione astratta deila necessità dell'azione politica, e deliberammo - anche questo alla una209 BibliotecaGino Bianco

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