Problemi di riforma scolastica l'irresistibile consuetudine della logica e la logica applicata alle questioni sociali è libertà, è uguaglianza, è giustizia, è insomma democrazia. (Applausi.) Noi ci troviamo per necessità di cose ad essere il piu forte baluardo della società laica, uscita dal fianco della rivoluzione, contro il clericalismo. Noi siamo anticlericali, non nel senso pettegolo e bottegaio dell'anticlericalismo volgare; siamo anticlericali in quanto siamo i rappresentanti della scienza razionalista, in quanto poniamo a base del nostro insegnamento non il dogma, ma la santa libertà del pensiero. Ed è questa la nostra funzione sociale: dare alle generazioni che sorgono il bisogno di tutto comprendere per poter tutto dominare; dare ad esse la passione della libertà, un senso incrollabile di fiducia nella forza progressiva, emancipatrice, della libera ragione. Ecco perché il partito clericale ci detesta a morte; ecco perché i partiti conservatori devono odiarci quasi quanto i clericali, perché i conservatori non vedono nella scuola una fonte di liberazione e di progresso, ma uno strumento di difesa dei privilegi sociali; non vedono, come ha detto eufemisticamente l'on. Giolitti nella Relazione al Re, che un mezzo per ovviare ai pericoli della libertà; mentre noi siamo del parere che per ovviare a certi pericoli debbono servire i carabinieri, e a funzionare da filosofi salariati in difesa degli interessi conservatori non ci presteremo mai. Per questo noi siamo naturalmente orientati verso i principt e verso la pratica di una sana ed equilibrata democrazia; e le deliberazioni del Congresso di Firenze trovarono la piu larga adesione nella immensa maggioranza della nostra classe. ( Generali fragorose acclamazioni.) Corruzione parlamentare Nel Congresso di Firenze noi trattammo di un altro gravissimo problema, che, se pur sembra interessar direttamente la sola nostra classe, non interessa per questo meno gravemente la generalità della nazione. Noi chiedemmo una legge sul nostro stato giuridico, la quale eliminasse l'arbitrio dei politicanti e dell'alta burocrazia nelle nomine, nei trasferimenti, nelle promozioni, nelle punizioni degli insegnanti. Nominare un professore senza concorso, per le raccomandazioni èli un deputato, di un senatore, o di una cocotte, è commettere un doppio furto: furto a chi, concorrendo, avrebbe avuto diritto all'ufficio; furto alla scolaresca, la quale si vede privata di un insegnante ottimo, ed è abbandonata ad un uomo, che deve avere un troppo scarso senso morale e una coscienza troppo bassa del proprio valore, se ha cercato di entrare nella scuola per mezzi obliqui, sfuggendo alla via maestra dei concorsi. E lo stesso si dica dei premt, delle punizioni, dei trasferimenti. È questo, come dicevo, un problema che tocca anche gli interessi della nazione. Perché uno dei mezzi piu efficaci, che usi il potere esecutivo per 206 BibliotecaGino Bianco
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