Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La, scuola secondaria E noi non ci turbiamo. Perché le manovre dei nostri assalitori rimarranno manovre vane. Abbiamo le ossa dure: non siamo alla nostra prima battaglia. Ad altri assalti, in tre anni di fervida vita associativa, abbiamo saputo resistere. Resisteremo anche a questo. (Applausi.) Un pregiudizio giolittiano Resisteremo, perché, quando noi deliberammo a Roma l'appoggio ai partiti democratici, non cedemmo a impeto di "inconsiderata leggerezza," come l'onorevole Giolitti ha proclamato con tanta solennità. Di leggerezze - inconsiderate o considerate - i nostri uomini di Stato, quando trattano di argomenti scolastici, dovrebbero comprendere la opportunità di non parlare. ( Generali applausi.) No, noi non cedemmo a impeto di inconsiderata leggerezza, ma proclamammo una necessità ineluttabile, dichiarando alla opinione pubblica i risultati di una trasformazione profonda che s'era a poco a poco maturata nella coscienza collettiva della nostra classe. (Applausi.) Azione politica Fin dal piccolo Congresso di Bologna del settembre 1901, quando gettammo le basi della nostra Federazione e formulammo lo Statuto federale, che fu subito accolto con votazione quasi unanime dai nostri colleghi, fìn da principio noi affermavamo in un articolo dello Statuto federale l'obbligo che aveva la nostra classe di promuovere una efficace azione politica per la rivendicazione dei diritti della scuola: di agitare cioè il problema scolastico nella stampa, nei comiz1, nei Congressi, di farlo penetrare nella coscienza nazionale, e, creata una forte corrente a sostegno del nostro programma professionale, imporre questo programma al Parlamento e al Governo, sostenendo nelle competizioni elettorali quei partiti che lo accettassero, combattendo gli altri. Un luogo comune Si oppone a questo nostro modo di pensare che il problema scolastico è un problema sociologico, è un problema pedagogico, è un problema tee- . nico, che problema politico non può essere mai, perché tutti i partiti sentono il dovere e l'interesse di curar la scuola, e nessun problema scolastico può suscitare divisioni di partiti politici, e nelle discussioni tecniche avviene che si trovino d'accordo uomini di opposti partiti e si dividano gli uomini del partito medesimo. 197 BibliotecaGino Bianco

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