Problemi di riforma scolastica Non ci siam turbati nemmeno quando Domenico Oliva,3 autore di una tragedia su Robespierre che tanto pubblico ha esilarato, ci ha tragicamente accusati di essere traditori: anche in questa occasione abbiamo riso. Gli è che questo turbine <l'indignazione - noi ben lo sentiamo - è in buona parte posticcio e determinato da necessità tattiche transitorie. Vedete un poco. Deliberazioni perfettamente analoghe a quella presa dagli insegnanti a Roma, di far convergere cioè gli sforzi elettorali delle rispettive classi organizzate a favore delle frazioni della democrazia, hanno preso i maestri elementari a Perugia, la Confederazione degli Impiegati civili a Napoli. È un immenso movimento di classe di cui il merito o il demerito non si può attribuire a nessun individuo in modo speciale, e da cui non si può in buona fede distaccare l'opera degli insegnanti secondad. Invece, le persone per bene, che infestano l'Italia, hanno ordito la congiura del silenzio intorno alla deliberazione di Napoli, presa proprio nelle giornate di sciopero generale (applausi), e per i maestri sembra giunta l'ora delle adulazioni e delle carezze, e ognuno si sforza di togliere ogni importanza alla deliberazione di Perugia, la quale invece parrà tanto piu significativa e spontanea e naturale, quando si pensi che venne dopo una larga messe di applausi personali mietuta dal ministro della Pubblica Istruzione e dopo una legge che si credeva dovesse sviare i maestri dall'alleanza con la democrazia. E si precipitano furiosamente tutti contro di noi, i quali non abbiam fatto se non imbroccar la via, che i nostri predecessori ci avevano spianata. (Vivi applausi.) Perché questa speciale predilezione per noi? Perché siamo i meno numerosi, perché ci credono i piu deboli, perché è canone di politica conservativa essere riguardosi con tutti, fuorché coi deboli, tra i quali si presume che alligni con maggior larghezza la pianta malvagia del tradimento (vivissimi applausi). E concentrano tutto l'impeto contro di noi, pensando essere questo il punto delle minori resistenze, e sperano, sfondata questa posizione, di scoraggiare le altre organizzazioni e rovesciarle ad una ad una con un assalto di fianco. E reclutano tumultuariamente, per la nobile impresa, tutte le forze possibili e reclutabili; reclutano l'odio inespiabile del partito clericale contro la scuola laica, reclutano le abilità impotenti del partito sonniniano, e il camorrismo ingordo della Sinistra storica: scritturano financo l'on. Fradeletto 4 con la sua democrazia ben composta e fragrante· di pasciuH. (Ovazione.) 3 Domenico Oliva nacque a Torino nel 1860 e mori a Genova nel 1917. Letterato, militò nel Movimento Nazionalista fondando con altri, a Milano, il settimanale "L'idea liberale"; fu consigliere comunale di Milano, poi deputato di Parma e direttore (1898-1900) del "Corriere della Sera"; ma è noto soprattutto come critico drammatico del "Giornale d'Italia" (1901-1913) e quindi dell"'Idea Nazionale,'~ di cui fu pure direttore per un anno. Si occupò anche di critica letteraria, scrisse -poesie e qualche dramma. Il nuovo teatro che si andava affermando ebbe in lui un interprete ed un illustratore. [N.d.C.] 4 Antonio Fradeletto (1858-1930). Deputato radicale di Venezia III per le legislature XXIXXII-XXIII-XXIV. Letterato. Professore ordinario nella Scuola superiore di commercio di Venezia. [N.d.C.] 196 BibliotecaGino Bianco
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