La scuola elementare cui linee fondamentali sono oramai bene fissate nel pensiero di tutti gli studiosi e che è del tutto indipendente dalla riforma generale della scuola secondaria. Ebbene siamo al 1910 e il progetto è ancora di là da venire. Anche ammesso che l'avocazione allo "Stato" sia la panacea di tutti i mali, non sembra opportuno, prima di aumentare le attribuzioni di quello "Stato," che per nostra disgrazia è il nostro, esigere che questo "Stato" faccia l'uso che deve delle attribuzioni attuali, e compia il dovere di rifor- , mare e moltiplicare le scuole normali per produrre un numero sufficiente di maestri ben preparati? * Questa pregiudiziale è di una evidenza cosi intuitiva, che gli avocatori sentono la necessità di paralizzarla, dichiarando che lo Stato, a cui intendono avocare la scuola, dev'essere ordinato diversamente dalla Minerva attuale. Ma allora ci dicano una buona volta come sarà fatto il loro Stato. Escano dall'equivoco. Si riuniscano. Propongano un progetto concreto di nuova amministrazione scolastica, che permetta di apprezzare se e fino a qual punto le loro acque hanno lo stesso colore delle acque minervine. Abbandonino questa parola "Stato" troppo multisensa e troppo comoda. Ci spieghino se, pur avendo scarsa stima dello "Stato" attuale e volendone uno migliore, sono disposti al momento buono a dimenticare la scarsa stima e ad accettare l'avocazione con lo "Stato" attuale. Parlino chiaro, insomma. E allora si vedrà. Postilla 1 Questo scritto fa parte di quella interessante e bella Relazione sulle scuole per i Contadini dell'Agro Romano, di cui abbiamo già riprodotto un largo frammento nel numero 30 maggio dell'Unità.2 Le osservazioni del Marcucci ci consentono di ritornare - brevemente, per ora - su una nostra vecchia idea, contro cm molti maestri elementari 1 Pubblicato su "L'Unità," 20 giugno 1913, firmato G. s., in calce all'articolo La scuola in Italia di Alessandro Marcucci. [N.d.C.] 2 Il 30 maggio 1913 !'"Unità" pubblicava alcune pagine della relazione dell'opera svolta dal "Comitato delle scuole per i contadini dell'Agro Romano" nel periodo 1909-1913. Il 20 giu• gno dello stesso anno pubblicava uno scritto di Alessandro Marcucci, La scuola ambulante in Italia, altro saggio estratto dalla Relazione del "Comitato." Nell'articolo il Marcucci si occupava del problema dell'istruzione degli immigrati interni, proponendo scuole ambulanti e scuole serali, promosse col sostegno finanziario dello Stato anche dalla iniziativa privata. [N.d.C.] 193 7 BibliotecaGino Bianco
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