Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi di ri/orma scolastica questa prima vittoria, una nuova battaglia? Hanno o non hanno essi la coscienza del loro diritto e della loro forza, e sono essi convinti che alla loro causa non debba mancare la simpatia del paese? Se hanno questa coscienza, non devono nulla temere dalla prima conquista; se non l'hanno, allora il meglio che possono fare è di star zitti, e di accettare quieti e sommessi l'elemosina, che devono sentire di non meritare. 12 b1s D'altra parte, nulla è piu ingiustificato che la paura di veder per lungo tempo sepolta la questione della scuola e dei maestri. Il nostro paese attraversa oggi una crisi profondissima, la cui soluzione definitiva si avrà alle prossime elezioni generali. Se ·in queste prevarrà la corrente conservatrice militarista, allora s1 che non si parlerà piu per un pezzo né di scuole elementari, né di scuole secondarie, ma si parlerà solo di cannoni, cannoni, cannoni: e, in vista di questa possibilità, il meglio che i maestri possono fare è di approfittare di quest'attimo fuggente per afferrare piu che possono. Se prevarrà la corrente riformatrice antimilitarista, allora la questione della scuola diventerà la questione capitale della prossima legislatura; e lo diventerà soprattutto, se la classe insegnante avrà contribuito con tutte le sue forze alla grande battaglia pel rinnovamento politico del paese: e in questo caso, la legge Orlando servirà non piu di pietra sepolcrale, ma di primo gradino per la riforma definitiva. Gl'insegnanti hanno la loro sorte nelle proprie mani, purché vogliano e sappiano usare della loro forza: se non vorranno, se non sapranno, non hanno nessun diritto da accampare; tacciano e la smettano di ritronar le orecchie al mondo con le loro querimome vane. * Dinanzi al progetto Orlando si possono seguire quattro tattiche diverse. La prima consiste nel combattere la legge, perché si giudica che d'istruzione ce ne sia anche troppa, che i maestri son pagati anche troppo, che quei pochi milioni concessi alla scuola sarebbe meglio tenerli in serbo per rifocillare la parte piu sana della nazione, la quale essendo la piu sana è perciò quella che ha maggiore appetito. I seguaci di questa tattica sarebbero molti, sarebbero per lo meno i tre quarti dei rappresentanti del popolo sovrano, se non ci fosse la paura degli insegnanti nelle elezioni. noscendo che se tutti gli obbligati avessero frequentato le scuole, la situazione sarebbe divenuta caotica nel Meridione, dove i Comuni non avrebbero potuto sopportare gli oneri relativi al servizio. [N.d.C.] 12bis Nel 1901 per opera di un comitato presieduto da Luigi Credaro si costitu{ in Roma (4 aprile 1901) l'Unione nazionale delle maestre e dei maestri italiani (piu brevemente Unione Magistrale Nazionale), che ebbe la sua prima sede in Roma, in via S. Maria in. Via. L'Unione arrivò ad avere circa 50 mila aderenti e fu molto attiva. Si può dire che le leggi emanate dal 1903 al 1911 furono in buona parte dovute al suo stimolo. Cominciò a decadere dopo il 1911. Fu disciolta nel 1925 per il sorgere delle Associazioni Magistrali Fasciste. L'Unione Magistrale formalmente apolitica ebbe una caratterizzazione democratica e laica. Ad essa si contrapposero l'Associazione Nazionale Niccolò Tommaseo, che raccolse intorno a sé circa 20 mila maestri di orientamento cattolico, ed il Sindacato Magistrale, di tendenza socialista, che ebbe solo pochissimi aderenti e simpatizzanti. [N.d.C.] 180 BibliotecaGino Bianco

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