Problemi di riforma scolastica schi e femmine di ultima classe a L. 1.190 e 952. Non resterebbe allora per i maestri che da conquistare il pareggiamento degli stipend1 maschili ai femminili, e questo non si farebbe aspettare a lungo, cosf evidente è la giustizia della cosa. È vero che i maestri dovrebbero far lezione per sei ore al giorno, invece che per 4 o 5; ma ben pochi rifiuterebbero il mag- · gior lavoro - e dovrebbero esser lasciati sempre liberi di rifiutarlo - pur di non essere costretti a far mille mestieri per dar il pane ai figli. E, oltre ad avere un corpo insegnante discretamente retribuito e volonteroso, lo Stato raddoppierebbe il numero delle scuole; allora si'.che si farebbe sul serio la guerra all'analfabetismo! Ma tutti questi enormi vantaggi non compenserebbero per i nostri uomini di Stato la maggiore spesa di 18 milioni, che non potrebbe essere sostenuta né dai Comuni, oberati da mille pesi, né dallo Stato, il cui bilancio è soggetto a quelle ragioni che tutti sanno. Per questo l'on. Orlando ha reso la riforma facoltativa; e per questo i maestri, pur non trascurando nella valutazione complessiva della riforma questo possibile vantaggio, non possono fare su di esso nessun assegnamento sicuro. * Resta, dunque, la sola tabella - diciam cosi'.- ufficiale, secondo cui, dei 49.551 insegnanti di scuole regolari, vedrebbero aumentato piu o meno il loro stipendio 43.865 maestri. E gli altri 6.314, dei quali nella legge non si trova traccia? Costoro, per libera volontà dei Comuni, hanno già stipendi superiori non solo a quelli sanciti dalla legge del 1886, ma anche a quelli che propone l'on. Orlando. 11 Fra i 43.865 maestri, poi, beneficati dal progetto Orlando, ve ne sono 4.216, che hanno, per volontà dei Comuni, stipendi superiori a quelli del 1886, ma inferiori a quelli proposti dalla nuova legge; e a questi il Ministro si contenta di arrotondar la cifra fino a raggiungere il nuovo stipendio legale. Di maniera che, mentre dalla tabella apparirebbe, per esempio, che nei Comuni maggiori di 80.000 abitanti i maestri superiori hanno un aumento di L. 180 all'anno e gli inferiori di L. 500, e le maestre superiori e inferiori rispettivamente di L. 244 e 500 - aumenti non disprezzabili - la realtà è che, di maestri e maestre di grandi città, i quali abbiano oggi il semplice stipendio minimo legale e godano di tutti gli aumenti· contenuti nella tabella, non ce n'è che 300 circa, mentre 2.000 e piu vedono . decimati gli aumenti della passata generosità dei Comuni, e gli altri non guadagnano nulla. E nelle altre scuole urbane, oltre ai maestri che hanno già stipend1 eguali o superiori a quelli della nuova tabella, e dei quali non conosciamo il numero preciso, vi sono 1.745 maestri, che, avendo stipend1 superiori al minimo del 1886, non godono di tutti gli aumenti della nuova 11 Milano, per esempio, nel 1897-98 retribuiva i maestri superiori con L. 1900, gl'inferiori con L. 1000; le maestre superiori con L. 1600, quelle inferiori con L. 1350. 176 BibliotecaGino Bianco
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