Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

La scuola elementare s1 impone a chiunque voglia, in qualunque momento, entrare nelle scuole secondarie: è la vecchia tassa d'ammissione di 10 lire, che sale a 30 lire. Al quale aumento noi non ci opporremmo affatto, convinti come siamo anche noi in massima della giustizia che ci sarebbe ad obbligare la borghesia a pagare la istruzione elementare secondaria e superiore dei suoi figli, se fosse proprio vero che le scuole secondarie servono alla borghesia e a nessuna altra classe sociale che alla borghesia; se avesse proprio ragione l'on. Orlando a supporre agiate tutte le famiglie che mandano i loro figli alle scuole secondarie. Ma si possono chiamar borghesia i 21.000 alunni, maschi e femmine, di scuole normali, che andranno poi a insegnar l'abbeccedario a due lire e centesimi al giorno? Si possono chiamar borghesi i 39.000 alunni delle ~cuole tecniche, dei quali soli 13.000 proseguono per gl'istituti tecnici? Si possono chiamar borghesia tutti i 44.000 alunni delle nostre scuole classiche, quando è noto che solo nelle grandi città, dove vi sono molti tipi di scuole, il liceo-ginnasio è nell'insieme la scuola della borghesia, mentre nelle piccole città, in mancanza di altre scuole, il liceoginnasio assorbe alunni di tutte le classi sociali? 7 La grossa borghesia, in generale, non viene alle scuole pubbliche, ma si istruisce in casa, o va alle scuole e ai convitti del clero: le tasse scolastiche non colpiscono che la media e piccola borghesia, e opprimendo in modo speciale quest'ultima. E questo spiega perché i conservatori diventino a un tratto rivoluzionari quando si tratta di tasse scolastiche, e protestino con tanta veemenza contro il parassitismo scolastico della borghesia: se osservate attentamente i loro discorsi, vi avvedrete che essi, o prima o poi, in un attimo d'abbandono, mostreranno la coda, coinvolgendo nella stessa invettiva la "borghesia" e gli "spostati," e affermando la necessità di pelare la borghesia e nello stesso tempo di "sfollar le scuole": idee che fanno a pugni tra loro e non avrebbero ragione di star insieme, se la prima non avesse lo scopo di dissimular la seconda e di stuzzicar l'utero alle sonnambule della rivoluzione universale. Se davvero si vuol costringere la nefasta borghesia a pagare la istruzione elementare dei suoi figli, una via c'è e sbrigativa e sicura: istituire sulla ricchezza fondiaria e mobiliare una speciale sovrimposta scolastica, con esenzione delle quote minime. Questa sf che sarebbe una tassa pagata dalla borghesia e da ciascuna famiglia in proporzione della propria ricchezza; meglio, poi, se esistendo un'imposta globale progressiva sul reddito, la sovrimposta scolastica assumesse la forma di centesimi addizionali sulla quota progressiva. Né vale contro questo sistema l'osservazione, con cui l'on. 7 In Sicilia, per esempio in fo~za di una legge prodittatoriale, ogni città di 20 mila abitanti ha diritto ad avere un ginnasio: è una legge assurda, che andrebbe modificata nel senso di trasformare la spesa, che lo Stato sopporta per tanti ginnasi per lo meno inutili, in sussidi all'istruzione elementare delle stesse città; ma intanto la Sicilia scarseggia di altre scuole ed è piena di ginnasi, e su dieci alunni dei ginnasi siciliani ce ne saranno al piu due appartenenti alla vera e propria detestabile borghesia. · 167 ~ibliotecaGino Bianco

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