Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'o1·ganizzazione degli insegnanti e la scuola italiana all'inizio del secolo delle associazioni esistenti per formulare il progetto dello statuto federale. E quando sui primi del 1902, costituita la Federazione, si trattò di delegare la nomina del Consiglio Federale a una sezione della Federazione, fu designata alla quasi unanimità la sezione di Bologna, perché a Bologna v'era il Kirner. Si temevano le violenze e piu ancora le insidie corruttrici del Ministero, riescite altra volta su altri uomini non vane; si voleva che la Federazione non fosse l'ancella di nessun politicante e di nessuna consorteria clandestina o palese; si voleva fermamente che la Federazione vivesse vita dignitosa, anche se agitata e difficile: il Kirner era un galantuomo e un uomo di carattere; la paura e l'interesse non l'avrebbero mai allontanato dalla sua via; non aveva legami politici; avrebbe potuto errare, non sarebbe stato mai né sleale né vile: si poteva avere fiducia in lui. IV Erano quelli, momenti assai difficili per chi doveva dirigere la vita della organizzazione. I piu fra gli insegnanti non avevano ancora pratica di vita associativa, e dai precedenti infelici tentativi di organizzazione non avevano imparato se non la diffidenza sistematica verso i capi. Troppo ancora era diffuso "il tipo del vecchio professore, chiuso nel ristretto ambito dei suoi libri, che pareva quasi non accorgersi di un mondo che gli ferveva d'intorno, che nella sua apatia sembrava quasi vivere estraneo alla vita nuova del suo paese, inc~pace di so_lidarietà e di comprendere la forza e gli uffici futuri dell'organizzazione," "timoroso sempre di dispiacere ai· superiori e pronto a secondarne i capricci senza muovere lamento se non in segreto e con amici fidati." I piu intelligenti e attivi, scaltriti nei loro studi a tutte le raffinatezze e le lentezze del dubbio e della critica, obbligati dal loro ufficio a pretendere chiarezza e precisione e perfezione in ogni cosa, resi nervosi e irritabili dalla vita sedentaria e dall'eccesso del lavoro, formavano e formeranno sempre una originalissima genfa di anarchici intellettuali, facili a protestare, tardi a deliberare, gelosi della propria autonomia fino all'indisciplina, fermi nelle proprie opinioni fino alla testardaggine, idealisti fino alla ingenuità, logici fino alla temerità, scrupolosi fino alla pedanteria, capaci di respingere un ottimo disegno di legge perché un punto e virgola è fuori posto, ma pronti ad eseguire con la piu risoluta puntualità una deliberazione audace e pericolosa, purché sia il frutto di un ragionamento libero e ben filato; impossibili a dominare con l'autorità, difficilissimi a governare con la libertà. - Non appena si trovarono riuniti insieme ed ebbero facoltà di parlare, fu una tempesta inaudita di manifestazioni, di discorsi, di proposte contraddittorie, di ordini del giorno, di telegrammi, di voti, che andavano dal rosso piu vivace al malva piu pallido, che s'inseguivano, s'accatastavano, s'incontravano, si scon126 BibliotecaGino Bianco

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