Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale
Molfetta 1954 a circa 7000 nelle elezioni politiche del 1953 e a 3500 nelle comunali dello stesso anno (preoccupazione di fare massa contro i comunisti. nelle elezioni politiche piu intensa che nelle amministrative); 4) mentre i missini hanno poco peso nelle elezioni comunali coi .loro 700 voti e nelle politiche coi loro 900, i monarchici puri, gonfiandosi e sgon– fiandosi da un'elezione all'altra, fanno ormai traboccare la bilancia nelle elezioni comunali; in quelle del 1953, la Democrazia cristiana è sfuggita a un disastro imparentandosi coi monarchici; 5) un'alleanza fra Democrazia cristiana e munarchici, con o senza l'appendice fascista, è assai probabile per le future elezioni politiche. Feno– meno analogo in Castellammare di Stabia e molti altri ce.µtri del Napole– tano e nelle elezioni regionali siciliane. Per altre vie, per altri porti, il re– gime Mussolini-Pio XI si va ricostituendo non solo in Molfetta, ma in tut– ta Italia; -6) i partiti "laici" sono caduti nel nulla, e i loro voti sono passati a1 socialcomunisti; 7) sul solo dato delle elezioni comunali 1953, non è possibile fare nes– suna previsione su eventuali sviluppi o aborti del movimento di Unità Po- ·· polare. A occhio e croce si può dire che i lavoratori marittimi votano col partito socialista nenniano o col comunista, mentre i padroni dei moto– pesca, dopo aver seguito il movimento qualunquista (946 nel 1949), votano oggi o per il movimento monarchico o per il movimento democristiano. Fenomeno analogo nelle classi agricole e· industriali: i proprietari di terre e padroni di officine colla Democrazia cristiana e coi suoi intestini ciechi di destra o di sinistra, i braccianti e operai e artigiani coi socialcomunisti. I piccoli borghesi intellettuali, polvere sbattuta qua e là dal vento che tjra. Ma i gruppi e i sottogruppi economid non hanno clientele compatte. Anche fuori degli intellettuali, parecchi individui .fluttuano facilmente da un partito all'altro. Tutta l'Italia meridionale è oggi terreno franoso, sul quale nessuna costruzione è sicura. Quale diffusione ha la stampa? Per rispondere a questa domanda, bisognerebbe conoscere non solo quante copie di ogni periodico si vendono al minùto, ma anche quante arrivano agli abbonati attraverso il servizio postale. Quest'ultimo dato ci è sconosciuto. Inoltre la sezione locale del partito comunista smercia di– rettamente molte copie dell'Unità per i tesserati; e per il Popolo molte . organizzazioni cattoliche sono abbonate d'ufficio. Perciò le trenta copie ven– dute al minuto dell'Unità e le tre o quattro vendute del Popolo non dànno un'idea adeguata della diffusione locale. Per gli altri, fatte queste riserve, ecco il numero delle copie smerciate. 44 665 BibliotecaGino Bianco
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