Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale sogno di epurarla. L'ideale di ogni burocrate è in fondo il comunismo al suo servizio. Pur di conquistare la maggioranza degli elettori, i comunisti fecero con la Chiesa cattolica i buoni figliuoli: votarono l'art. 7, mandarono i loro sindaci nelle automobili dei vescovi e dietro ai Cristi morti nelle pro– cessioni della settimana santa. Passata la festa, avrebbero gabbato lo santo, cioè andati al governo, avrebbero fatto a modo loro. Il santo lo gabbarono i clericali, e i comunisti si trovano oggi cornuti, battuti e cacciati di casa. Questo succede quando si vuol essere troppo furbi. Si trova sempre qual– cuno che è piu furbo ancora. Se Carlo Cattaneo e Alberto Mario non fossero vissuti mvano, cioè se il loro pensiero fosse stato piu studiato e il loro nome meno ripetuto a vuo– to, i repubblicani (storici e non-storici) non avrebbero votato una "regione," della quale i piu non avevano in testa nessuna definizione chiara. Prima di 1 h " . " bb h' comprare un vaso vuoto con sopra a targ etta reg10ne, avre ero c 1esto la definizione della parola, e solo dopo essersi messi d'accordo nel definire quel che votavano, avrebbero dovuto o no approvarla. Seguirono il metodo, o meglio il non-metodo opposto. Misero il carro avanti ai buoi. L'Italia, dunque, dovrebbe avere diciannove "regioni." Ma i rapporti di queste "regioni" con il Governo centrale e le istituzioni inferiori preesi– stenti rimasero nelle nuvole. Soprattutto non furono assegnate loro risorse finanziarie indipendenti. Diciannove figliuole senza dote. Dovranno fare le nozze coi fichi secchi. La "regione" fu una specie di mondo ideale, nel quale ognuno trasferf tutte le meraviglie che non trovava nella provincia, senza mai né definire quel– le meraviglie né dimostrare che esse delizierebbero la regione, senza poter mai deliziare la provincia. Quel che è ancora piu buffo è che continuano ad esistere, piu vigorosi che mai, i prefetti, con tutte le funzioni ad essi attribuite dal regime prefa– scista e dal regime fascista, cioè con tutte le loro capacità di malfare nella vita locale italiana. E quello che è ancora piu buffo è che, mentre le regioni-castelli-in-aria erano costruite nel vuoto, tutte le leggi fasciste, dico tutte, erano lasciate intatte. Nessuno si curò mai di abrogarne una sola - dico una sola! - me– no il Gran Consiglio del fascismo, che era stato abolito da Badoglio nel lu– glio 1943. Il presente regime politico italiano può essere definito come un "fascismo meno Mussolini piu la regione." Cosf, nell'anno 1949, è possibile che una rivista anarchica Volontà, sia processata, in base a una legge fa– scista, per avere pubblicato un opuscolo sul controllo delle nascite; e nessuno protesta, forse perché il colpo è caduto su anarchici e non su comunisti, o socialisti, o liberali comme il f aut. Se la class di asen di Ferravilla a~esse preso il P'?Sto della Costituente italiana nel 1946-47, non avrebbe pdtuto mettere insieme una piu alta pira– mide di asinità. 632 BibliotecaGino Bianco

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