Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale pel nome dai partiti radicali, che vivono miseramente nelle altre città di Romagna. Questa perfetta identità, salvo il nome, è un fatto che colpisce a prima vista l'osservatore anche piu superficiale. Gli stessi anni, che videro cadere nelle mani dei radicali le amministrazioni comunali di Ravenna, di Faenza, di ForH, di Rimini (1889-90), han vista la prima vittoria socialista a Imola (1889); e la liquidazione delle amministrazioni radicali degli altri paesi ha preceduto di poco la prossima liquidazione dell'amministrazione socialista imolese. Se Andrea Costa, invece di essere imolese, fosse stato faentino, avremmo avuto a Faenza quel che s'è avuto a Imola e viceversa. Sono tanto forti le identità naturali fra il partito socialista di Imola e gli altri cosiddetti partiti popolari, che il partito socialista imolese non ha quasi mai avuta un'organizzazione e una vita nettamente distinta dagli altri partiti. La persecuzione, che colpf ai primi tempi della sinistra liberale repubblicani e socialisti insieme, li unf in tutte le lotte amministrative e po– litiche, e ad essi, quando cominciarono ad apparire abbastanza forti, non tardò ad unirsi la marmaglia democratica. Si costituf cosf, dopo 1'82, l'Unio– ne democratica, vero minestrone nel quale si trovarono mescolati democratici, repubblicani, repubblicani-collettivisti, socialisti. I repubblicani, passando per la fase repubblicana-collettivista, entrarono dopo alquanti anni definiti– vamente nel partito socialista, e sono forse oggi gli elementi migliori che vi sieno in Imola; i democratici son restati sempre gli stessi, sempre... demo– cratici. Insieme con questi fu combattuta e vinta la lotta /contro i moderati nell'89; e si ebbe allora un Consiglio comunale in maggioranza democra– tico, con giunta democratica, e con minoranza socialista sempre d'accordo coi democratici. Nel '93 il Governo sciolse il Consiglio comunale, perché aveva festeggiato il primo maggio, e assicurò ai suoi nemici la vittoria nelle altre elezioni. E anche in queste, socialisti e democratici scesero in lotta alleati, promettendo m~ri e monti in un manifesto, nel quale il socialismo faceva la figura dell'elisir del dottor Dulcamara. A elezioni. finite, si _trovò che il Consiglio comunale era in maggioranza di socialisti e in minoranza di d~mocratici. E qui cominciò la piu buffa commedia, che si sia mai vista. Una maggioranza socialista portava seco una giunta socialista, evidente– mente; ma nella maggioranza non c'erano, pare, elementi capaci di far da assessori; si ebbe cosf il caso di una maggioranza socialista, che nominò una giunta democratica e si las~iò governare da essa fino a :pochi mesi addietro. Finalmente, il 30 maggio prossimo passato, in seguito a una crisi generale della giunta, la maggioranza si è avvista che era assurda una giunta presa nella minoranza e ha costituita una giunta tutta socialista. E cosi dal '93 al '97, in Imola una giunta democratica avrebbe dovu~o attuare il programma socialista. Certo, qualcosa di buono un'amministrazione di questo genere non ha mancato di farlo, e, per essere giusti, non si devono tacere i miglioramenti introdotti nell'istruzione elementare, per la quale il corpo insegnante è stato 36 BibliotecaGino Bianco

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