Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Socialismo e tripolismo verà subito disorientata, e non vorrà danneggiare il "proletariato" rifiu– tando i vantaggi immediati offerti: non approverà il male - ohibò! - ma non combatterà sul serio. nessuna piu pazza spesa sia proposta per incivilire la Tripolitania, per far aumentare le azioni del Banco .di Roma e delle Con– gregazioni francesi, e per impoverire e imbarbarire l'Italia. Già l'on. Albertelli, socialista, reduce da un frettoloso viaggio a Tri– poli, ha lanciata, e certo in perfetta buona fede, la prima voce: La mia fiducia è piena e completa per tutta la plaga al di qua del Gebel, nella quale potranno esplicarsi le fresche e vigorose attività delle Cooperative agricole della valle del Po (Secolo, 20 dicembre). Le idee sistematiche concrete e precise - le quali impedirebbero al partito socialista di sviarsi dietro ai piccoli bocconcini sonniferi, che sono pronti a cadere in bocca al "proletariato" anche dalla mensa tripolina, - mancano non solo di fronte al problema attuale, ma di fronte a tutti i pro– blemi nazionali. Nel passato numero dell'Unità, Ugo Guido Mondolfo chiedeva ap– punto ai riformisti di sinistra che si "definissero" sui problemi della po– litica interna, come noi avevamo chiesto nel primo numero che si definis– sero sul problema della Tripolitania. Per esempio, che cosa intendono di fare essi di fronte al problema do– ganale, che batterà alle porte fra un paio di anni? - Le idee e i programmi d'azione non s'improvvisano da un giorno all'altro. Bisogna elaborare le idee oggi, e mettersi a diffonderle domani, affinché siano mature nell'opi– nione pubblica domani l'altro. Ebbene, i socialisti di tutti i colori e di tutte le denominazioni, inten– dono continuare a non volere occupar.si del problema, ·come han fatto fra il 1901 e il 1904, allorché si· preparava il .regime doganale attuale? Cioè, intendono rendersi complici, passivi bensf, ma consapevoli, del rincrudi– mento del protezionismo industriale settentrionale che si prepara a danno di tutta l'Italia agricola, settentrionale e meridionale? E che cosa vogliono di fronte al problema tributario? - Intendono di– sinteressarsene sempre, èome fecero nel 1902, allorché senza nessuna pres– sione in contrario - e allora erano onnipotenti! - lasciarono che cadesse la riforma Wollemborg, che avrebbe alleggerito il Mezzogiorno, e il Setten– trione agricolo, e avrebbe aggravato quel Settentrione industriale, che sfrut– ta e depaupera l'intera Italia, ma che eleggeva i deputati socialisti? Oppure - peggio ancora - ritorneranno a ·magnificare come grande riforma tri– butaria il zibaldone presentato dall'on. Giolitti nell'autunno del 1909, il quale non riformava un bel nulla, e solo_aggiungeva tasse e ingiustizie nuo– ve alle tasse e ingiustizie antiche? E il suffragio universale, questo povero suffragio universale, lo voglio- 507 BibliotecaGino Bianco •

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