Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Con una classe dirigente cosiffatta, le pubbliche amministrazioni sono tutte al servizio delle clientele e delle fazioni. Gl'impiegati non devono tanto badare a servire il pubblico, quanto a trottar di qua e di là per conto della clientela che li ha nominati, favorir questo, taglieggiar quello, fare ostruzionismo a quell'altro, finché non abbia messo giudizio e garantito che voterà ammodo. L'appaltatore può dispensarsi dal fare i lavori appaltati, purché stia sempre pronto a dividere gli utili col sindaco, contribuisca alle spese elettorali, e tenga d'occhio i suoi .dipendenti nel gran giorno elettorale. Le rendite delle Congregazioni di carità spariscono in sussidi ai galoppini elettorali, men– tre i poveri veri restano a denti asciutti. Le Casse di risparmio e le Banche popolari sono svaligiate. I monti frumentari si volatilizzano. I beni dema– niali si squagliano. E i contadini pagano. E quando,· stanchi di essere in mille modi spogliati e sfruttati, e messi nella impossibilità. di manifestare legalmente la loro irritazione, prorompono in una dimostrazione o in un tumulto di strada, ci sono i fucili dei carabinieri per metterli a posto. Allora il "cir– colo dei civili" si chiude, non in segno di lutto, ma per paura. I morti al camposanto. I feriti prima all'ospedale e poi in galera. Alla prima acquata spariranno di terra le macchie di sangue. E la storia ricomincerà da capo. Naturalmente, i deputati eletti da queste clientele fameliche non han– no bisogno di essere né uomini d'ingegno, né uomini onesti, né figure politiche nettamente determinate. Tutt'altro. Per rispondere ai bisogni degli elettori bastano, anzi occor– rono, degli sbriga-faccende qualunque, senza scrupoli, senza convinzioni personali e senza dignità. Quella gente, quando va a votare, non si do– manda mai se il candidato per cui vota è conservatore o democratico, clericale. o massone, favorevole o contrario a un determinato indirizzo di governo o a un determinato gruppo di riforme generali concrete. Non si preoccupa nemmeno di quelli che si sogliono chiamare e deplorare come interessi locali, in opposizione agl'interessi generali o nazionali, ma che hanno sempre il merito di essere interessi collettivi e pubblici, non esclu– sivamente personali. La sola domanda che il piccolo-borghese intellettuale e affamato si propone nell'atto di votare, è: "Il mio candidato è in grado di procurarmi l'impiego? " Oppure: "Quale fra i due candidati può otte– nere il trasferimento per il commesso catastale, fidanzato di mia sorella, in modo che io mi possa sbarazzare al piu presto di quest'al~ra mangia– pane?" Oppure: "Potrà il mio candidato farmi ottenere la proroga della cambiale alla Banca popolare?" E soprattutto: "Quale dei due candidati è_ meglio accetto al Governo? Chi ha le braccia piu lunghe? Chi sarà meglio sentito dal prefetto in caso di necessità?" 488 BibliotecaGino Bianco

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